Kit Sottomarino Giappones Water Line Series No. 431 in scala 1/700 - Modello Aoshima. I sottomarini I-1 e I-6 erano unità della Marina Imperiale Giapponese costruite negli anni '20 e '30, progettati per missioni a lungo raggio e multifunzione, inclusa la ricognizione, il trasporto e l'attacco. Entrambi facevano parte della classe Junsen (tipo speciale), che era caratterizzata da dimensioni maggiori rispetto ai sottomarini tradizionali, con capacità operative avanzate. Sottomarino I-1 Caratteristiche tecniche: Tipo: Sottomarino Junsen I Modificato (J1M). Dislocamento: 2.135 tonnellate (in superficie), 2.791 tonnellate (in immersione). Lunghezza: 98,6 metri. Propulsione: Motori diesel e motori elettrici, con una velocità massima di 18 nodi in superficie e 8 nodi in immersione. Armamento: 6 tubi lanciasiluri da 533 mm. 1 cannone da 140 mm. Equipaggio: Circa 60 uomini. Ruolo e utilizzo: Ricognizione: Progettato per raccogliere informazioni e trasportare squadre di sbarco. Trasporto speciale: Modificato durante la guerra per il trasporto di truppe e rifornimenti alle isole controllate dal Giappone. Storia operativa: Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'I-1 venne utilizzato per missioni di rifornimento e attacco. Fu affondato nel gennaio 1943 vicino a Guadalcanal dopo essere stato attaccato da cacciatorpediniere neozelandesi. Sottomarino I-6 Caratteristiche tecniche: Tipo: Sottomarino Junsen I. Dislocamento: Simile all'I-1, con piccole variazioni nei sistemi di bordo. Lunghezza: 97,7 metri. Armamento: Tubazioni e armamenti simili a quelli dell'I-1. Ruolo e utilizzo: Missioni di ricognizione e attacchi siluranti. Effettuava supporto per le principali forze navali e contribuiva alla raccolta di dati per la pianificazione strategica. Storia operativa: L'I-6 partecipò a numerose operazioni durante il conflitto, incluso il supporto alle flotte giapponesi nelle prime fasi della guerra. Fu perso in circostanze poco chiare nel 1944. Sintesi Gli I-1 e I-6 rappresentano la fase iniziale dello sviluppo di sottomarini d'attacco e multifunzione della Marina Imperiale Giapponese. Questi battelli furono usati sia per missioni militari dirette che per il supporto logistico, dimostrando l'adattabilità del progetto Junsen. Tuttavia, la crescente superiorità alleata e i miglioramenti nella tecnologia antisommergibile portarono alla loro fine, segnando il declino della strategia giapponese basata sui sottomarini a lungo raggio.
Kit Japanese Battleship Nagato Water Line Series No. 123 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Battleship Nagato era una delle più celebri corazzate della Marina Imperiale Giapponese, appartenente alla classe Nagato. Costruita negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, rappresentò un punto di svolta nella progettazione navale giapponese, essendo la prima corazzata al mondo a essere equipaggiata con cannoni da 410 mm (16 pollici). Durante la sua carriera, la Nagato divenne un simbolo di potenza navale giapponese ed ebbe un ruolo significativo nella storia della Seconda Guerra Mondiale. Caratteristiche principali: Tipo: Corazzata Classe: Nagato Entrata in servizio: 15 novembre 1920 Dislocamento: 32.720 tonnellate (standard) 39.130 tonnellate (a pieno carico) Lunghezza: 221 metri Larghezza: 34,6 metri Pescaggio: 9,7 metri Propulsione: Turbine a vapore con caldaie alimentate a petrolio Potenza: 80.000 shp Velocità massima: 26,5 nodi Equipaggio: Circa 1.734 uomini (varia a seconda del periodo) Armamento: Batteria principale: 8 cannoni da 410 mm (16 pollici) in 4 torrette binate. Batteria secondaria: 20 cannoni da 140 mm in installazioni singole. Difesa antiaerea: Cannoni da 127 mm e mitragliatrici antiaeree aggiunti durante le modernizzazioni. Armatura: Corazza della cintura: 305 mm Corazza del ponte: 70-200 mm Torrette: fino a 457 mm Storia operativa: Periodo interbellico: La Nagato era considerata una delle navi da guerra più potenti al mondo al momento della sua entrata in servizio. Servì come nave ammiraglia della Flotta Combinata giapponese fino al 1942. Fu modernizzata negli anni '30, migliorando la protezione, la velocità e l'armamento antiaereo. Seconda Guerra Mondiale: Pianificazione dell'attacco a Pearl Harbor: La Nagato fu utilizzata come sede per il comando navale durante la pianificazione dell'attacco a Pearl Harbor nel 1941. Partecipò a varie operazioni nel Pacifico, ma la sua partecipazione diretta ai combattimenti fu limitata. Durante la Battaglia del Golfo di Leyte (1944), la Nagato fu una delle poche corazzate giapponesi presenti, ma non giocò un ruolo decisivo. Ultimi anni: Verso la fine del conflitto, a causa della scarsità di carburante e della superiorità aerea alleata, la Nagato fu relegata a ruoli di difesa costiera e addestramento. Subì danni durante i bombardamenti statunitensi nel 1945. Dopo la guerra: Catturata dagli Stati Uniti alla fine della guerra, fu utilizzata come nave bersaglio per i test nucleari dell'Operazione Crossroads a Bikini Atoll nel 1946. Sopravvisse al primo test nucleare ma affondò dopo il secondo a causa dei danni subiti. Sintesi finale: La Nagato era un'innovativa corazzata giapponese che incarnava la potenza della Marina Imperiale durante la prima metà del XX secolo. Simbolo di modernità e forza, la nave contribuì a definire l'era delle grandi corazzate. Sebbene il suo impatto operativo durante la Seconda Guerra Mondiale fosse limitato, il suo destino finale come bersaglio nei test nucleari ne ha fatto un simbolo del passaggio da guerre convenzionali a un'epoca dominata dalla minaccia atomica.
Liquid Mask da 10ml. Il liquido di mascheratura blu turchese è un utile prodotto di mascheratura che ti consente di coprire e proteggere le aree della tua figura o modello che non vuoi dipingere. Questo liquido è facile da applicare. Una volta che il liquido si asciuga, crea una pellicola sottile che è molto facile da rimuovere semplicemente tirandola via. Questo lo rende perfetto per l'uso quando si dipinge o si rifinisce un modello o una figurina e si ha bisogno di proteggere alcune aree da spruzzi accidentali o pennellate. Uno dei vantaggi di questo liquido mascherante è che è formulato per essere solubile in acqua. Ciò consente di regolare l'intensità della maschera, ritardare il tempo di asciugatura e pulirla più facilmente. Consigliamo di applicare almeno due strati sottili di prodotto sulla superficie che si desidera coprire, per creare una maschera abbastanza spessa da poter essere rimossa facilmente senza rompersi. Ciò contribuirà a garantire che la maschera venga via con poco sforzo quando si è finito di dipingere il resto della figura. Il tempo di asciugatura approssimativo per questo liquido di mascheratura blu turchese è di 15 minuti. Viene fornito in un comodo barattolo di vetro con un pennello applicatore, e il barattolo contiene 10 ml di liquido, che dovrebbero essere più che sufficienti per la maggior parte dei progetti. Che tu sia un modellista esperto o un principiante, questo liquido mascherante è uno strumento utile da avere nella tua collezione. Ci sono diversi vantaggi nell'acquistare prodotti da Green Stuff World, un negozio online specializzato in pittura per modellismo e wargame. Offriamo un'ampia gamma di prodotti tra cui scegliere, tra cui colori acrilici , pennelli , utensili e altre forniture. Puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno per il tuo progetto in un unico posto, il che rende facile iniziare. Contenuto: 1 flacone di vetro da 10 ml.
Kit moto Kawasaki ZX900A GPZ900R Ninja '85 in scala 1/12 - Modello Aoshima. La Kawasaki ZX900A GPZ900R Ninja (1985) è una motocicletta sportiva iconica prodotta dalla Kawasaki. Fu la prima moto della serie Ninja, un nome che divenne sinonimo di prestazioni eccezionali e tecnologia avanzata. Presentata nel 1984, la GPZ900R è considerata rivoluzionaria per il suo tempo, poiché combinava un motore potente, un design aerodinamico e una ciclistica avanzata, rendendola una delle prime vere moto sportive moderne. Caratteristiche principali: Categoria: Moto sportiva. Motore: Quattro cilindri in linea, raffreddato a liquido, DOHC (doppio albero a camme in testa). Cilindrata: 908 cc. Potenza: Circa 115 CV a 9.500 giri/min. Coppia: 85 Nm a 8.500 giri/min. Trasmissione: Cambio a 6 marce. Trasmissione finale a catena. Prestazioni: Velocità massima: Oltre 240 km/h, rendendola la moto di produzione più veloce al mondo al momento del lancio. Accelerazione (0-100 km/h): Circa 3,6 secondi. Peso: Circa 228 kg (a secco). Serbatoio: Capacità di 22 litri, ideale per lunghe percorrenze. Tecnologia: Telaio: Telaio a doppia culla in acciaio, progettato per offrire rigidità e stabilità alle alte velocità. Sospensioni: Anteriore: Forcella telescopica da 37 mm. Posteriore: Monoammortizzatore con sistema Uni-Trak, regolabile per il precarico. Freni: Doppio disco anteriore. Disco singolo posteriore. Innovazioni: Raffreddamento a liquido per una migliore gestione della temperatura, una novità rispetto ai modelli precedenti raffreddati ad aria. Aerodinamica avanzata, con carenature disegnate per ridurre la resistenza al vento. Design e Stile: Linee aggressive e aerodinamiche, con un cupolino che racchiudeva il faro singolo rettangolare, un tratto distintivo dell'epoca. La colorazione originale includeva combinazioni iconiche come il rosso/nero e il verde lime, diventate sinonimo del marchio Ninja. Impatto culturale: Moto rivoluzionaria: La GPZ900R Ninja è stata una delle prime moto a essere definita una "superbike". Fu elogiata per il suo equilibrio tra potenza, maneggevolezza e comfort. Presenza nei media: La Ninja GPZ900R divenne celebre anche grazie al film "Top Gun" (1986), in cui Tom Cruise la guida in scene memorabili, cementando il suo status di leggenda. Eredità: Questa moto ha gettato le basi per l'evoluzione delle Ninja successive e ha ispirato la generazione futura di moto sportive ad alte prestazioni. Sintesi finale: La Kawasaki ZX900A GPZ900R Ninja (1985) è una pietra miliare nella storia delle moto sportive. Con la sua combinazione di potenza, innovazione e stile, è stata pioniera di una nuova era nel motociclismo. Ad oggi, è ricordata come una delle moto più importanti e influenti mai costruite, amata dagli appassionati e celebrata per il suo contributo al design e alla tecnologia motociclistica.
Kit moto Kawasaki ZR400C Zephyr X '02 in scala 1/12 - Modello Aoshima. La Kawasaki ZR400C Zephyr ? '02 è una motocicletta appartenente alla popolare serie Zephyr, prodotta dalla Kawasaki. La gamma Zephyr è nota per il suo design retrò ispirato alle motociclette degli anni '70, combinato con tecnologie moderne per garantire prestazioni affidabili e una guida piacevole. Il modello Zephyr ? è una versione più sportiva e raffinata della ZR400 standard, pensata per i motociclisti che desiderano un equilibrio tra estetica vintage e prestazioni dinamiche. Caratteristiche principali: Categoria: Naked retrò. Motore: Quattro cilindri in linea, raffreddato ad aria e olio. Cilindrata: 399 cc. Potenza: Circa 53 CV a 11.000 giri/min. Coppia: 38 Nm a 9.000 giri/min. Alimentazione: Carburatori, caratteristici delle moto di questo periodo. Trasmissione: Cambio a 6 marce. Trasmissione finale a catena. Prestazioni: Velocità massima: Circa 170-180 km/h, a seconda delle condizioni. Peso: Circa 192 kg (a secco), garantendo una buona stabilità su strada. Serbatoio: Capacità di 15 litri, sufficiente per medie percorrenze. Telaio e Ciclistica: Telaio: Tubolare in acciaio, progettato per offrire robustezza e una buona maneggevolezza. Sospensioni: Anteriore: Forcella telescopica tradizionale. Posteriore: Doppio ammortizzatore regolabile, che aggiunge un tocco vintage. Freni: Anteriore: Disco singolo con pinza a doppio pistoncino. Posteriore: Disco singolo, adatto alle dimensioni e alle prestazioni della moto. Ruote: Cerchi a raggi con pneumatici di medie dimensioni, perfetti per un uso urbano e stradale. Design e Stile: Stile retrò: Linee eleganti e pulite, ispirate alle Kawasaki Z degli anni '70, come la leggendaria Z1. Caratteristiche distintive: Serbatoio arrotondato e fiancate semplici, che richiamano l'estetica classica. Sella piatta, ideale per il comfort del pilota e del passeggero. Scarico cromato singolo o doppio, a seconda della configurazione. Colorazioni: La versione del 2002 include tonalità classiche e sofisticate, come nero, rosso scuro o verde scuro con dettagli argentati. Impatto culturale: La Zephyr ? ha un posto speciale tra gli appassionati di motociclette retrò, poiché offre il fascino delle moto d'epoca con l'affidabilità della tecnologia moderna. Popolare in mercati come il Giappone, è spesso scelta per personalizzazioni e modifiche, grazie alla sua versatilità e al design facilmente adattabile. Sintesi finale: La Kawasaki ZR400C Zephyr ? '02 è una moto che combina il fascino del passato con la funzionalità contemporanea. Ideale per gli amanti dello stile classico che non vogliono rinunciare a prestazioni affidabili, rappresenta una scelta eccellente per uso urbano e uscite su strada. La sua semplicità e il suo carattere retrò la rendono una moto amata dagli appassionati di tutto il mondo.
Kit Japanese Battleship Mutsu 1942 w/Metal Barrel Full Hull Model in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Battleship Mutsu (1942) era una corazzata della Marina Imperiale Giapponese, appartenente alla classe Nagato. In servizio dal 1921, era una delle più potenti navi da guerra del suo tempo, grazie al suo potente armamento principale e alla sua velocità relativamente elevata per una corazzata. La Mutsu svolse un ruolo importante nelle operazioni navali giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale fino alla sua tragica fine nel 1943. Caratteristiche principali: Tipo: Corazzata Classe: Nagato Costruzione: Varata nel 1920 e completata nel 1921. Cantiere: Yokosuka Naval Arsenal Entrata in servizio: 24 ottobre 1921 Destino: Distrutta da un'esplosione interna il 8 giugno 1943 nella Baia di Hashirajima. Dimensioni e Prestazioni: Lunghezza: 224,9 metri Larghezza: 34,6 metri Pescaggio: 9,5 metri Dislocamento: 39.154 tonnellate (a pieno carico dopo i miglioramenti) Propulsione: Turbine a vapore con 4 assi. 21 caldaie alimentate a petrolio. Potenza: 80.000 shp. Velocità massima: 26,5 nodi. Autonomia: 5.500 miglia nautiche a 16 nodi. Armamento (nel 1942): Artiglieria principale: 8 cannoni da 410 mm (16,1 pollici), montati in 4 torrette binate. Artiglieria secondaria: 18 cannoni da 140 mm. Armamento antiaereo: 4 cannoni da 127 mm. Mitragliatrici antiaeree leggere, che furono potenziate durante la guerra. Siluri: 4 tubi lanciasiluri sommersi da 533 mm. Corazzatura: Cintura: 305 mm. Ponti: 69-229 mm. Torrione di comando: 369 mm. Torrette: 229-305 mm. Storia Operativa: Ruolo nella Marina Imperiale: Partecipò a varie esercitazioni e fu modernizzata più volte nel corso degli anni '30 per adattarsi alle nuove esigenze belliche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzata principalmente come nave ammiraglia e per missioni di pattugliamento e difesa. Attività nel 1942: La Mutsu fu coinvolta in operazioni di supporto durante le battaglie del Pacifico, inclusa la Battaglia di Midway, anche se non partecipò direttamente allo scontro. Fu utilizzata per addestramento e trasporto di truppe, oltre che come deterrente per possibili incursioni alleate. Fine tragica (1943): L'8 giugno 1943, un'esplosione interna devastò la Mutsu mentre era ancorata nella Baia di Hashirajima. La causa dell'esplosione rimane incerta, ma si ritiene che possa essere stata un sabotaggio o un incidente con le munizioni. L'affondamento causò la morte di oltre 1.100 uomini dell'equipaggio. Sintesi Finale: La Japanese Battleship Mutsu era una delle navi più prestigiose della Marina Imperiale Giapponese, rappresentando la potenza navale del paese negli anni '20 e '30. Nonostante le sue capacità impressionanti, la sua carriera in tempo di guerra fu relativamente limitata, terminando prematuramente con un'esplosione catastrofica. La perdita della Mutsu fu un duro colpo simbolico per la Marina Imperiale Giapponese e una tragedia che evidenziò i rischi associati alla gestione di navi da guerra così avanzate.
Kit Japanese Aircraft Carrier Chuyo Water Line Series No. 208 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Aircraft Carrier Chuyo era una portaerei di scorta della Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Originariamente concepita come una nave mercantile, venne convertita in portaerei per soddisfare le crescenti esigenze della Marina giapponese, soprattutto nel trasporto e nel supporto aereo per le operazioni nel Pacifico. Caratteristiche principali: Tipo: Portaerei di scorta Classe: Taiyo Entrata in servizio: 25 novembre 1942 Destino: Affondata il 4 dicembre 1943 dal sottomarino statunitense USS Sailfish. Dimensioni e Prestazioni: Dislocamento: Circa 18.116 tonnellate a pieno carico. Lunghezza: 180 metri Larghezza: 22,5 metri Pescaggio: 8,5 metri Propulsione: Motori diesel da 8.470 shp (potenza originale del mercantile). Velocità massima: Circa 21 nodi Autonomia: 8.500 miglia nautiche a 18 nodi Capacità e Equipaggio: Velivoli trasportati: Fino a 30 aerei (varia a seconda della configurazione e del periodo). Equipaggio: Circa 850 uomini Armamento: 8 cannoni antiaerei da 127 mm Numerose mitragliatrici da 25 mm a tre canne per la difesa ravvicinata. Storia Operativa: Origini e Conversione: La Chuyo fu costruita originariamente come nave mercantile chiamata Nitta Maru per la compagnia di navigazione Nippon Yusen Kaisha (NYK Line). Convertita in portaerei per sopperire alla perdita di portaerei durante la Battaglia di Midway e altre operazioni iniziali della guerra. Ruolo: La Chuyo venne utilizzata principalmente per trasportare aerei, piloti e rifornimenti tra il Giappone e le basi avanzate, oltre che per compiti di addestramento. Svolse missioni di scorta ai convogli e supporto logistico piuttosto che essere impiegata in combattimenti diretti. Affondamento: Il 4 dicembre 1943, durante una missione di trasporto di truppe e prigionieri di guerra statunitensi, la Chuyo fu colpita da siluri lanciati dal sottomarino americano USS Sailfish al largo della costa giapponese. La nave affondò rapidamente, causando la morte di oltre 700 persone, inclusi prigionieri americani. Sintesi finale: La Japanese Aircraft Carrier Chuyo rappresenta uno degli esempi di adattamento giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui navi mercantili vennero riconvertite per scopi militari. Sebbene progettata per supportare la flotta con compiti logistici e di scorta, il suo destino tragico evidenzia le difficoltà incontrate dal Giappone nel mantenere una forza navale efficace durante i periodi più critici della guerra nel Pacifico.
Kit IJN Seaplane Carrier Mizuho Water Line Series No. 550 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La IJN Seaplane Carrier Mizuho era una portaerei per idrovolanti della Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Progettata per operazioni di supporto aereo e pattugliamento marittimo, la Mizuho rappresentava un tentativo giapponese di combinare capacità di trasporto per idrovolanti e sottomarini in una singola unità navale. Caratteristiche principali: Tipo: Portaerei per idrovolanti Classe: Mizuho (unità unica) Cantiere: Kawasaki Heavy Industries, Kobe Entrata in servizio: 25 marzo 1942 Destino: Affondata il 2 maggio 1942 dal sottomarino statunitense USS Drum. Dimensioni e Prestazioni: Dislocamento: Circa 11.350 tonnellate a pieno carico Lunghezza: 183 metri Larghezza: 18,5 metri Pescaggio: 6,56 metri Propulsione: Turbine a vapore accoppiate a motori diesel, con una potenza complessiva di circa 8.000 shp. 2 eliche. Velocità massima: 20 nodi Autonomia: 8.000 miglia nautiche a 18 nodi Capacità Operative: Idrovolanti trasportati: Fino a 24 idrovolanti (con possibilità di operare modelli come il Kawanishi E7K e il Aichi E13A). Hangar e sistemi di lancio: La nave era dotata di gru e catapulte per il lancio e il recupero degli idrovolanti. Equipaggio: Circa 450 uomini. Armamento: 6 cannoni da 127 mm in torrette doppie. Numerose mitragliatrici da 25 mm per la difesa antiaerea. Capacità di trasporto di cariche di profondità per la guerra antisommergibile. Storia Operativa: Ruolo e Impiego: La Mizuho fu progettata come nave multifunzionale per operazioni di supporto a idrovolanti da ricognizione, pattugliamento e missioni antisommergibile. Utilizzata per missioni di scorta ai convogli e supporto aereo, operando spesso nelle retrovie rispetto alle principali battaglie navali. Affondamento: Il 2 maggio 1942, la Mizuho fu intercettata dal sottomarino statunitense USS Drum mentre navigava al largo della costa giapponese. Colpita da siluri, la nave subì gravi danni strutturali e affondò rapidamente, con una significativa perdita di vite umane. Sintesi Finale: La IJN Seaplane Carrier Mizuho era un esempio di nave specializzata, progettata per ampliare le capacità di ricognizione e pattugliamento della Marina Imperiale Giapponese. Tuttavia, la sua breve carriera e il rapido affondamento illustrano le vulnerabilità delle navi giapponesi di supporto durante la guerra, spesso bersaglio di attacchi sottomarini alleati. La sua perdita ridusse ulteriormente le capacità di pattugliamento marittimo del Giappone in un periodo critico del conflitto.
Kit IJN Battleship Nagato 1945 w/Metal Barrel Full Hull Model in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Nagato è stata una corazzata della Marina Imperiale Giapponese, capoclasse della classe Nagato, costruita negli anni '20 e successivamente modernizzata. Fu una delle navi più potenti della sua epoca e svolse un ruolo significativo nella flotta giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1945, rappresentava una delle ultime grandi corazzate superstiti della Marina Imperiale, sebbene ormai superata dai progressi tecnologici. Caratteristiche tecniche (1945) Tipo: Corazzata. Classe: Nagato. Entrata in servizio: 1920 (modernizzata nel 1934-1936). Dislocamento: Circa 39.130 tonnellate a pieno carico. Lunghezza: 224,94 metri. Propulsione: 4 turbine a vapore Kampon alimentate da caldaie a olio combustibile. Potenza: 82.000 shp (60.000 kW). Velocità massima: 25 nodi (circa 46 km/h). Autonomia: 5.500 miglia nautiche a 16 nodi. Armamento (configurazione 1945) Artiglieria principale: 4 cannoni da 410 mm (16 pollici) in due torri binate. I cannoni erano tra i più potenti del mondo alla loro introduzione. Artiglieria secondaria: 18 cannoni da 140 mm (rimossi in parte durante la modernizzazione). Armamento antiaereo: 98 cannoni antiaerei da 25 mm. 4 cannoni da 127 mm a doppio scopo (antiaerei e antisuperficie). Velivoli: 1-2 idrovolanti da ricognizione lanciati tramite catapulta. Caratteristiche distintive Progettazione avanzata: La Nagato fu la prima corazzata al mondo a montare cannoni principali da 410 mm. Corazzatura: Massima protezione alla cintura: 305 mm. Ponte corazzato: fino a 127 mm. Torri fortemente corazzate per proteggere l'artiglieria. Modernizzazioni: Miglioramenti nella protezione, nella velocità e nell'armamento antiaereo durante gli anni '30. Ruolo nella Seconda Guerra Mondiale Prima fase del conflitto: La Nagato fu la nave ammiraglia dell'ammiraglio Isoroku Yamamoto durante l'attacco a Pearl Harbor, da cui fu trasmesso l'ordine di attacco. Successive operazioni: Durante la guerra, la Nagato operò principalmente come parte della flotta combinata giapponese, ma con un ruolo sempre più limitato a causa della superiorità navale e aerea alleata. 1945: Ridotta a una base galleggiante a causa della mancanza di carburante e dei danni subiti. Destino finale Alla fine della guerra, la Nagato fu l'unica corazzata giapponese sopravvissuta. Catturata dagli Alleati, fu utilizzata come nave bersaglio nei test nucleari dell'Operazione Crossroads a Bikini Atoll nel 1946. Sopravvisse al primo test (Able), ma affondò dopo il secondo test (Baker) a causa dei danni subiti. Sintesi La Nagato fu una delle corazzate più importanti e temute della sua epoca, rappresentando l'apice della progettazione navale giapponese negli anni '20. Sebbene obsoleta nel 1945, la sua storia riflette le fortune e le difficoltà della Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Kit Japanese Heavy Cruiser Maya 1944 Water Line Series No. 339 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Heavy Cruiser Maya (1944) era un incrociatore pesante appartenente alla Marina Imperiale Giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Faceva parte della classe Takao, una delle più potenti e avanzate nella flotta giapponese. Nel 1944, Maya fu modificato per diventare una nave specializzata nella difesa antiaerea, perdendo parte del suo armamento principale a favore di una maggiore capacità di difesa contro attacchi aerei. Caratteristiche principali: Tipo: Incrociatore Pesante (modificato in unità antiaerea nel 1944) Classe: Takao Dislocamento: Circa 11.200 tonnellate standard Circa 15.000 tonnellate a pieno carico Lunghezza: 203 metri Larghezza: 20,4 metri Propulsione: Turbine a vapore con 4 eliche, per una potenza complessiva di 130.000 hp Velocità massima: 35 nodi Equipaggio: Circa 1.100 uomini Armamento originale (prima del 1944): Cannoni principali: 10 cannoni da 203 mm (4 torrette binate, 2 singole) Cannoni secondari: Cannoni da 127 mm Difesa antiaerea: Cannoni AA da 25 mm e 13,2 mm Siluri: Tubo lanciasiluri da 610 mm (Tipo 93 "Long Lance") Velivoli: Capacità di trasportare 3 idrovolanti da ricognizione Modifiche del 1944: In seguito agli sviluppi della guerra e alla crescente minaccia degli attacchi aerei alleati, Maya fu pesantemente modificata: Riduzione dell'armamento principale: Rimossi i due cannoni poppieri da 203 mm. Aumento della difesa antiaerea: Installati numerosi cannoni da 127 mm e mitragliatrici antiaeree da 25 mm, rendendola una nave specializzata nella difesa antiaerea. Modifiche strutturali: Cambiamenti per migliorare la stabilità e aumentare le munizioni per l'armamento AA. Capacità di siluri: I tubi lanciasiluri furono mantenuti, rendendola comunque pericolosa contro navi di superficie. Storia operativa: Costruzione: Varata nel 1930 e completata nel 1932, Maya servì durante gran parte della Seconda Guerra Mondiale. Battaglie principali: Operazioni nei mari del Pacifico, incluse battaglie navali chiave come quella del Mar delle Filippine. Affondamento: Il 23 ottobre 1944, durante la Battaglia del Golfo di Leyte, Maya fu colpita da siluri lanciati dal sommergibile statunitense USS Dace. Affondò rapidamente, causando la perdita di circa 336 membri dell'equipaggio. Sintesi finale: La Maya (1944) rappresentava un esempio della versatilità e dell'adattabilità della Marina Imperiale Giapponese nel rispondere alla minaccia degli attacchi aerei alleati. Originariamente concepita come un potente incrociatore pesante, fu trasformata in una piattaforma di difesa antiaerea per proteggere le unità principali della flotta. Nonostante i suoi miglioramenti, non riuscì a sopravvivere agli attacchi sempre più avanzati delle forze statunitensi.
Kit aereo Ki-100-II Type 5 Fighter Model 2 in scala 1/72 - Modello Aoshima. Il Ki-100-II Type 5 Fighter Model 2 era un aereo da caccia giapponese sviluppato dalla Kawasaki Aircraft Company durante la Seconda Guerra Mondiale. Rappresenta una variante migliorata del Ki-100, un caccia derivato dal Ki-61 Hien, progettato per affrontare le crescenti minacce alleate nell'ultimo periodo del conflitto. Caratteristiche principali Ruolo: Caccia intercettore e da superiorità aerea. Costruttore: Kawasaki Aircraft Company. Entrata in servizio: Fine del 1945 (prodotto in quantità limitate). Motore Tipo: Motore radiale Mitsubishi Ha-112-II Ru da 1.500 cavalli. Caratteristica principale: Dotato di un compressore centrifugo a due stadi per migliorare le prestazioni in alta quota. Dimensioni Apertura alare: 12 metri. Lunghezza: Circa 8,8 metri. Altezza: 3,6 metri. Peso A vuoto: 2.440 kg. Massimo al decollo: 3.800 kg. Prestazioni Velocità massima: Circa 610 km/h a 10.000 metri. Raggio d'azione: 2.200 km (con serbatoi supplementari). Tetto operativo: 12.000 metri. Armamento Cannoni: Due cannoni Ho-5 da 20 mm montati nelle ali. Mitragliatrici: Due mitragliatrici Ho-103 da 12,7 mm. Bombe: Capacità di trasportare fino a 500 kg di bombe per attacchi al suolo. Design e sviluppo Il Ki-100-II nasce come evoluzione del Ki-100 originale, che utilizzava un motore radiale invece del motore in linea raffreddato a liquido del Ki-61. La variante Model 2 introduce un compressore più avanzato, progettato per migliorare le prestazioni ad alta quota, rendendolo un caccia più efficace contro i bombardieri alleati come il B-29 Superfortress. Il design era semplice e robusto, con una fusoliera aerodinamica e un'ala progettata per garantire stabilità e manovrabilità. Era apprezzato dai piloti giapponesi per la sua affidabilità, facilità di volo e prestazioni competitive, nonostante le difficoltà dell'industria aeronautica giapponese negli ultimi anni di guerra. Utilizzo operativo Il Ki-100-II arrivò troppo tardi per essere prodotto in grandi quantità o influenzare significativamente il conflitto. Tuttavia, le poche unità disponibili dimostrarono di essere altamente efficaci contro i bombardieri e i caccia alleati, grazie alla loro eccellente manovrabilità e alla capacità di operare in alta quota. Sintesi Il Ki-100-II Type 5 Fighter Model 2 rappresenta uno degli ultimi tentativi dell'aviazione giapponese di sviluppare un caccia competitivo durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le sue prestazioni promettenti, la produzione limitata e l'arrivo tardivo ne ridussero l'impatto sul conflitto. Rimane un simbolo dell'ingegneria giapponese e dell'adattabilità alle difficili condizioni del tempo di guerra.
Kit moto Kawasaki ZR400C Zephyr X '03 w/Custom Parts in scala 1/12 - Modello Aoshima. La Kawasaki ZR400C Zephyr X (chi) del 2003 è una motocicletta naked di medie dimensioni prodotta per il mercato giapponese. Appartiene alla famosa serie Zephyr, nota per il suo design retrò che richiama le motociclette classiche degli anni '70, come la leggendaria Kawasaki Z1, ma con tecnologie moderne per garantire affidabilità e prestazioni. Caratteristiche tecniche principali Tipo di veicolo: Naked retrò. Motore: Quattro cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato ad aria e olio. Cilindrata: 399 cc. Potenza massima: Circa 53 CV a 11.000 giri/min (a seconda delle specifiche del mercato). Coppia massima: Circa 37 Nm a 8.500 giri/min. Alimentazione: 4 carburatori Keihin CVK. Accensione elettronica (CDI). Trasmissione: Cambio manuale a 6 marce. Trasmissione finale a catena. Ciclistica: Telaio: Tubolare in acciaio, leggero e rigido. Sospensioni: Anteriore: Forcella telescopica con steli tradizionali. Posteriore: Doppio ammortizzatore regolabile. Freni: Anteriore: Disco singolo ventilato. Posteriore: Disco singolo. Ruote: Cerchi in lega da 17 pollici con pneumatici stradali. Dimensioni e peso: Peso a secco: Circa 195 kg. Altezza sella: Circa 780 mm. Capacità serbatoio: 15 litri. Velocità massima: Circa 180 km/h. Design e stile La Kawasaki Zephyr ? si distingue per il suo aspetto classico ma elegante, con dettagli moderni come: Serbatoio sagomato e decorato con loghi Kawasaki in stile vintage. Faro anteriore circolare e strumentazione analogica per richiamare l’era delle moto degli anni '70. Scarichi cromati a doppia uscita, un richiamo diretto alle linee retrò. Colori vivaci e finiture curate che enfatizzano il look classico ma raffinato. Target e utilizzo La ZR400C Zephyr ? è progettata per motociclisti che cercano una combinazione di: Look retrò: Richiama la tradizione delle moto classiche. Maneggevolezza: Adatta sia ai principianti che agli esperti, grazie alla sua ciclistica equilibrata. Affidabilità moderna: Perfetta per l’uso quotidiano o per i weekend fuori porta. Essendo pensata per il mercato giapponese, dove le cilindrate sotto i 400 cc sono popolari, questa moto offre un'ottima alternativa per chi desidera un mezzo pratico con un fascino senza tempo. Sintesi La Kawasaki ZR400C Zephyr ? '03 è una naked classica con un'anima moderna. Combina il fascino delle moto retrò con l'affidabilità e le prestazioni di una moto contemporanea. È ideale per chi desidera uno stile distintivo senza rinunciare alla praticità e alla facilità di guida.
Kit moto Kawasaki KZ750D Z750FX '79 Custom in scala 1/12 - Modello Aoshima. La Kawasaki KZ750D Z750FX, introdotta nel 1979, è una motocicletta giapponese di fascia alta progettata come parte della gamma Z di Kawasaki, che includeva modelli iconici come la Z900 e la Z1000. La versione Custom rappresenta una variante modificata o personalizzata di questo modello, caratterizzata da aggiornamenti estetici o funzionali che ne esaltano lo stile o le prestazioni rispetto al modello di serie. Caratteristiche tecniche della Kawasaki KZ750D Z750FX (1979) Tipo di veicolo: Motocicletta sportiva/naked di media cilindrata. Motore: Quattro cilindri in linea, 4 tempi. Cilindrata: 738 cc. Raffreddamento ad aria. Alimentazione: 4 carburatori Mikuni VM24. Potenza: Circa 74 CV a 9.000 giri/min. Coppia massima: 61 Nm a 7.500 giri/min. Trasmissione: Cambio manuale a 5 marce. Trasmissione finale a catena. Ciclistica: Telaio tubolare in acciaio, progettato per un'elevata rigidità. Sospensione anteriore: Forcella telescopica. Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore regolabile. Freni: Doppio disco all'anteriore e disco singolo al posteriore. Peso: Circa 240 kg (a secco). Velocità massima: Oltre 200 km/h. Caratteristiche distintive della versione Custom Una versione Custom della Z750FX del 1979 potrebbe includere modifiche come: Aggiornamenti estetici: Verniciature personalizzate o schemi di colore unici. Componenti cromati o in alluminio spazzolato. Sella personalizzata o riprogettata per maggiore comfort o stile. Modifiche alle prestazioni: Scarico aftermarket per migliorare il suono e aumentare leggermente la potenza. Miglioramenti al sistema di aspirazione, come filtri dell'aria ad alte prestazioni. Aggiornamenti al sistema di sospensioni per una guida più precisa. Componenti aftermarket: Manubri riposizionati (più alti o bassi) per adattarsi a stili di guida diversi. Indicatori, fari e strumentazione digitale di nuova generazione. Pneumatici più larghi o con battistrada moderno. Stile e ruolo della KZ750FX La Kawasaki KZ750FX è stata progettata per offrire un'esperienza di guida sportiva ma accessibile. Con un motore fluido e potente e un telaio ben bilanciato, era adatta sia per i motociclisti esperti che per chi desiderava una moto più prestante rispetto ai modelli entry-level. La versione Custom, spesso realizzata da appassionati o officine specializzate, aggiunge un tocco di unicità e personalizzazione, trasformando un classico degli anni '70 in un'opera unica, adattata ai gusti del proprietario o a specifiche esigenze di guida. Sintesi La Kawasaki KZ750D Z750FX '79 Custom è un'evoluzione personalizzata di una moto iconica degli anni '70, che combina prestazioni, stile e carattere vintage. È una scelta ideale per gli appassionati di motociclette classiche che desiderano un mezzo unico, capace di distinguersi sia su strada che negli incontri tra appassionati.
Kit moto Kawasaki KZ400M Z400GP '82 in scala 1/12 - Modello Aoshima. La Kawasaki KZ400M Z400GP è una motocicletta giapponese introdotta dalla Kawasaki nel 1982 come parte della sua popolare gamma di moto sportive e da turismo. La Z400GP è una variante della famiglia KZ/Z400, progettata per combinare prestazioni sportive e un design adatto anche a spostamenti quotidiani. Caratteristiche tecniche Tipo di veicolo: Motocicletta sportiva di media cilindrata. Motore: Bicilindrico in linea, 4 tempi. Raffreddato ad aria. Cilindrata: 398 cc. Alimentazione: Carburatori. Potenza: Circa 43 CV (a seconda del mercato). Coppia: Adeguata per una guida fluida sia in città che su strade extraurbane. Trasmissione: Cambio manuale a 6 marce. Trasmissione finale a catena. Ciclistica: Telaio tubolare in acciaio. Sospensione anteriore: Forcella telescopica. Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore regolabile. Freni: Disco singolo all'anteriore e tamburo al posteriore. Peso: Circa 180 kg (a secco). Velocità massima: Intorno ai 160 km/h. Caratteristiche distintive Design: Look sportivo tipico degli anni '80, con carenature ridotte e linee squadrate. Strumentazione analogica chiara e leggibile. Prestazioni: Ideale per motociclisti che cercano una moto versatile e affidabile, con una buona combinazione di potenza e maneggevolezza. Comfort: Sella progettata per offrire comfort anche su tragitti più lunghi. Posizione di guida sportiva ma non estrema, adatta a vari tipi di utilizzo. Ruolo e mercato La Z400GP è stata progettata per competere nel segmento delle motociclette di media cilindrata, un settore popolare tra motociclisti principianti ed esperti alla ricerca di una moto equilibrata e versatile. Fu apprezzata per la sua affidabilità, semplicità di manutenzione e costi contenuti, che la resero un'opzione interessante per chi desiderava un mezzo sportivo ma pratico. Sintesi La Kawasaki KZ400M Z400GP rappresenta un classico esempio di motocicletta giapponese degli anni '80, con un equilibrio tra prestazioni, stile e praticità. È stata particolarmente apprezzata per il suo motore robusto e la facilità di utilizzo, rendendola una scelta popolare tra i motociclisti di quell'epoca.
Kit Japanese Aircraft Carrier Katsuragi Water Line Series No. 224 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Aircraft Carrier Katsuragi era una portaerei leggera della Marina Imperiale Giapponese appartenente alla classe Unryu, progettata e costruita durante la Seconda Guerra Mondiale. La classe Unryu era una serie di portaerei più piccole e semplificate rispetto alle precedenti portaerei giapponesi, pensate per essere costruite rapidamente e con un utilizzo più economico di materiali e risorse, in un periodo in cui il Giappone cercava di compensare le pesanti perdite subite nella guerra del Pacifico. Caratteristiche principali: Tipo: Portaerei leggera Classe: Unryu Dislocamento: Circa 17.480 tonnellate a pieno carico Lunghezza: 227 metri Larghezza: 22 metri Propulsione: 2 turbine a vapore alimentate da 4 caldaie, per una potenza complessiva di 65.000 hp Velocità massima: 32 nodi Equipaggio: Circa 1.600 uomini Capacità di velivoli: Fino a 48 aerei (incluse riserve) Armamento: Artiglieria principale: 12 cannoni da 127 mm (in sei torrette binate), utilizzati sia per difesa aerea che contro bersagli di superficie. Difesa antiaerea: Numerosi cannoni antiaerei da 25 mm montati in installazioni singole, binate e triple. Velivoli: Aerei da caccia, bombardieri e siluranti, che includevano modelli come il Mitsubishi A6M Zero, il Nakajima B6N Tenzan, e il Aichi D3A Val. Storia operativa: Costruzione: Ordinata nel 1942, la Katsuragi fu varata nel 1944 e completata nello stesso anno. Tuttavia, a causa delle crescenti difficoltà del Giappone nel fornire piloti addestrati e carburante, non partecipò mai a operazioni belliche significative. Utilizzo limitato: La Katsuragi fu impiegata principalmente come nave per il trasporto di aerei e rifornimenti verso basi avanzate, a causa delle perdite devastanti subite dalle portaerei giapponesi durante il conflitto. Condizioni nel 1945: Durante i bombardamenti alleati sul Giappone, la Katsuragi subì danni significativi mentre si trovava nei cantieri navali. Nonostante ciò, rimase a galla fino alla fine della guerra. Destino postbellico: Dopo la resa giapponese, la Katsuragi fu utilizzata per rimpatriare i soldati giapponesi dalle colonie e dai territori occupati. Successivamente, nel 1947, fu smantellata. Sintesi finale: La Katsuragi rappresenta gli sforzi disperati del Giappone di costruire rapidamente portaerei alla fine della Seconda Guerra Mondiale per contrastare le forze alleate. Sebbene tecnicamente avanzata per il suo tempo, la nave non fu mai impiegata in battaglie significative a causa della carenza di risorse e piloti qualificati. Dopo la guerra, svolse un ruolo cruciale nel rimpatrio dei soldati giapponesi prima di essere smantellata.
Kit Japanese Gunboat Uji Water Line Series No. 552 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Gunboat Uji era una cannoniera della Marina Imperiale Giapponese, utilizzata principalmente per pattugliamento costiero, scorta e supporto operativo durante la prima metà del XX secolo. La nave esisteva in due versioni principali, costruite in periodi diversi, con ruoli significativi nelle operazioni navali del Giappone. Versione 1: Uji (classe Atami, costruzione 1920) Costruzione: Lanciata negli anni '20 come parte della classe Atami, progettata per missioni di pattugliamento costiero e controllo delle acque territoriali. Ruolo operativo: Impiegata principalmente per garantire sicurezza nelle acque giapponesi e coloniali durante il periodo prebellico. Caratteristiche principali: Armamento: Cannoni navali di piccolo calibro e mitragliatrici per autodifesa. Propulsione: Motori a vapore che garantivano una velocità modesta. Compiti principali: Scorta di convogli, protezione di porti e attività di ricognizione. Versione 2: Uji (costruzione 1940 - seconda guerra mondiale) Classe: Apparteneva alla classe Hashidate di cannoniere di nuova generazione, costruite per rafforzare la flotta durante la Seconda Guerra Mondiale. Caratteristiche principali: Dislocamento: Circa 1.000 tonnellate. Armamento: Equipaggiata con cannoni navali di calibro medio, mitragliatrici antiaeree e cariche di profondità per la guerra antisommergibile. Velocità: Circa 20 nodi. Ruolo operativo: Pattugliamento nelle acque cinesi e sud-est asiatiche, scorta di convogli, supporto costiero e operazioni di controguerriglia. Storia operativa: La cannoniera Uji fu attiva durante la Seconda Guerra Mondiale, con missioni principalmente di supporto logistico e pattugliamento nelle aree del Pacifico e dell'Asia orientale. Dopo la guerra, l'unità sopravvissuta fu ceduta alla Repubblica di Cina, dove continuò a servire sotto la marina taiwanese. Sintesi finale: La Japanese Gunboat Uji rappresentava una componente fondamentale della Marina Imperiale Giapponese, con un ruolo chiave nelle operazioni di pattugliamento e scorta. Il suo utilizzo in periodi di conflitto e il trasferimento post-bellico riflettono la flessibilità e la durabilità di queste navi nella storia navale del Giappone.
Kit Japanese Gunboat Hashidate Water Line Series No. 553 in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Japanese Gunboat Hashidate era una cannoniera della Marina Imperiale Giapponese, appartenente alla classe Suma, costruita nel tardo XIX secolo. Era una delle unità della flotta giapponese durante il periodo Meiji, progettata principalmente per pattugliamento costiero e operazioni di supporto. Ecco alcune informazioni principali: Caratteristiche principali: Tipo: Cannoniera Costruzione: Parte di una serie di navi progettate per integrare le capacità navali della Marina Imperiale Giapponese in un'epoca di modernizzazione accelerata. Ruolo operativo: Pattugliamento, scorta, supporto costiero e protezione delle acque territoriali giapponesi. Servizio: La Hashidate prese parte a diverse operazioni minori, principalmente legate alla protezione degli interessi giapponesi nella regione. Anche se non fu coinvolta in scontri di rilievo, la sua presenza dimostrava l'impegno del Giappone nel consolidare la propria flotta navale come forza regionale dominante. Storia e contesto: La nave prende il nome dal famoso luogo storico e geografico Amanohashidate, una delle "Tre vedute del Giappone" (Nihon Sankei), noto per la sua bellezza naturale. Il nome era simbolico e inteso a evocare orgoglio nazionale e senso di protezione del territorio.
Kit Japanese Battleship Fuso 1944 w/Metal Barrel Full Hull Model in scala 1/700 - Modello Aoshima. La Fuso è stata una nave da battaglia della Marina Imperiale Giapponese, appartenente alla classe omonima. Costruita nei primi anni del XX secolo, è una delle prime corazzate moderne del Giappone, caratterizzata da un potente armamento e un design unico. Durante la sua carriera operativa, ha subito diverse modifiche, culminando nella configurazione del 1944, impiegata durante la Seconda Guerra Mondiale. Caratteristiche tecniche (1944) Tipo: Corazzata. Classe: Fuso. Entrata in servizio: 1915 (modernizzata nel 1930 e nel 1940). Dislocamento: Circa 39.154 tonnellate a pieno carico. Lunghezza: 212 metri. Propulsione: 4 turbine a vapore a ingranaggi. 6 caldaie Kampon a olio combustibile. Potenza: 75.000 shp (55.930 kW). Velocità massima: 24,7 nodi (circa 45,7 km/h). Autonomia: 11.800 miglia nautiche a 16 nodi. Armamento (configurazione 1944) Artiglieria principale: 6 torri binate con cannoni da 356 mm (14 pollici) (12 cannoni in totale). Disposte in una configurazione lineare unica. Artiglieria secondaria: 14 cannoni da 152 mm. Armamento antiaereo: 89 cannoni antiaerei di varie dimensioni (inclusi da 25 mm e 127 mm). Siluri: 6 tubi lanciasiluri subacquei da 533 mm. Caratteristiche distintive Design della sovrastruttura: Torre di comando "a pagoda", tipica delle navi giapponesi modernizzate negli anni '30. Questa struttura era progettata per ospitare apparati di controllo del tiro e di comunicazione. Corazzatura: Spessore massimo della cintura: 305 mm. Ponte corazzato: fino a 114 mm. Torri e barbette fortemente corazzate. Velivoli: La nave era equipaggiata con una catapulta per il lancio di idrovolanti da ricognizione. Ruolo nella Seconda Guerra Mondiale La Fuso ha partecipato principalmente come supporto navale nelle operazioni della Marina Imperiale Giapponese. Nonostante la sua potenza, le sue limitazioni in velocità e protezione la resero meno competitiva rispetto alle moderne navi da battaglia. Nel 1944, la Fuso prese parte alla Battaglia del Golfo di Leyte, nello specifico alla Battaglia dello Stretto di Surigao, dove fu gravemente colpita da siluri e affondata dalle forze statunitensi. Il destino della nave è avvolto da incertezze, ma si ritiene che sia esplosa o si sia spezzata in due prima di affondare. Sintesi La Fuso rappresenta un'epoca di transizione nella progettazione navale giapponese, unendo caratteristiche innovative a limitazioni tipiche delle prime corazzate. Nonostante la sua tragica fine, la sua eredità vive come simbolo della potenza navale giapponese e delle sfide affrontate dalla Marina Imperiale durante la Seconda Guerra Mondiale.
Kit Smit Nederland World Ship Series No.1 in scala 1/200 - Modello Aoshima. La Smit Nederland è un famoso rimorchiatore d'altura costruito nel 1979 nei cantieri olandesi di De Merwede, parte della flotta della compagnia di rimorchio marittimo e salvataggio Smit International, leader mondiale nel settore. Questo rimorchiatore è celebre per la sua potenza e versatilità, progettato per operazioni di rimorchio e salvataggio in alto mare in condizioni estremamente difficili. Caratteristiche tecniche Tipo: Rimorchiatore d'altura (Ocean Tug). Dislocamento: Circa 1.750 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 52,78 metri. Larghezza: 12,50 metri. Pescaggio: 5,55 metri. Propulsione: Due motori diesel Werkspoor. Potenza complessiva: circa 8.000 cavalli (6.000 kW). Velocità massima: 15 nodi. Capacità di tiro (bollard pull): 120 tonnellate, una delle più elevate per i rimorchiatori dell'epoca. Ruolo e utilizzo La Smit Nederland è stata progettata per una vasta gamma di operazioni, tra cui: Rimorchio d'altura: Assistenza a grandi navi come petroliere, navi da carico e piattaforme petrolifere. Salvataggio e soccorso marittimo: Operazioni di recupero in situazioni di emergenza. Assistenza portuale: Supporto alle operazioni di attracco e manovra. Interventi ambientali: Operazioni di contenimento e recupero di inquinamento da idrocarburi. Importanza storica La Smit Nederland ha rappresentato un'eccellenza tecnologica nella flotta dei rimorchiatori della sua epoca. La nave ha preso parte a numerosi interventi di salvataggio e rimorchio, spesso in condizioni meteorologiche estreme. Ha contribuito alla fama della compagnia Smit International, che ha una lunga tradizione nei settori del rimorchio, del salvataggio e delle operazioni offshore. Sintesi La Smit Nederland è un simbolo di potenza e affidabilità nei rimorchiatori d'altura. La sua robustezza e versatilità ne hanno fatto una delle navi più conosciute nel settore del rimorchio e del salvataggio marittimo. Il suo contributo al trasporto marittimo globale e alle operazioni di emergenza ne sottolinea l'importanza storica e tecnica.
Set di 10 scalpelli e spatole per scolpire e modellare.Questi utensili sono in acciaio inox di alta qualità con una rifinitura superiore. L'acciaio inox si utilizza per evitare la ruggine e per renderne più semplice la pulizia.Hanno un totale di 20 punte diverse in acciaio inox da utilizzare con Stucchi di ogni tipo come lo Stucco Verde, Stucco Marrone, Milliput, Sculpey, Argille Polimeriche, ecc. Per qualsiasi tipo di modellatura artistica e rifinitura delle figure.Materiale: acciaio inox rinforzatoAstuccio: Cuoio NeroQuantità: 10 Utensili
Kit auto Pagani Zonda C12S '00 in scala 1/24 - Modello Aoshima. La Pagani Zonda C12S '00 è una supercar italiana di lusso prodotta dalla Pagani Automobili, una casa automobilistica nota per la sua attenzione maniacale ai dettagli, le prestazioni estreme e il design innovativo. La Zonda C12S rappresenta un'evoluzione del modello originale Zonda C12, offrendo prestazioni ancora più elevate e un'estetica raffinata. Caratteristiche tecniche Motore: Tipo: V12 aspirato. Origine: Mercedes-AMG. Cilindrata: 7.0 litri. Potenza: 550 CV (circa 410 kW). Coppia massima: 750 Nm. Prestazioni: Velocità massima: Oltre 335 km/h. Accelerazione 0-100 km/h: Circa 3,7 secondi. Trasmissione: Cambio manuale a 6 marce. Trazione posteriore. Telaio e struttura: Telaio monoscocca in fibra di carbonio e titanio per un peso ridotto e un'elevata rigidità. Peso complessivo: Circa 1.280 kg. Freni: Freni a disco ventilati in acciaio con opzione ceramica per maggiore efficienza in pista. Design e interni Estetica: Linee aerodinamiche futuristiche con dettagli curati a mano. Le caratteristiche distintive includono fari circolari e lo scarico quadruplo centrale. Ampio utilizzo di fibra di carbonio sia per il telaio che per elementi estetici. Interni: L'abitacolo è un capolavoro artigianale, con pelle di alta qualità, alluminio lavorato e dettagli in fibra di carbonio. Strumentazione ispirata all'aviazione, con un mix di design classico e moderno. Ruolo e importanza La Pagani Zonda C12S '00 è una vettura iconica che ha consolidato la reputazione della Pagani come uno dei costruttori di hypercar più esclusivi al mondo. È stata progettata per combinare lusso, arte e prestazioni in un pacchetto che rappresenta il massimo della personalizzazione e della cura artigianale. La C12S, in particolare, ha dimostrato che una vettura artigianale poteva competere con le migliori supercar di marchi consolidati come Ferrari, Lamborghini e Porsche. Sintesi La Pagani Zonda C12S '00 è un'opera d'arte su quattro ruote, progettata per offrire un'esperienza di guida unica. Con il suo potente motore V12 AMG, il design aerodinamico e gli interni lussuosi, rappresenta l'eccellenza dell'ingegneria e dell'artigianato italiano. È una delle vetture più amate e ricercate dai collezionisti e dagli appassionati di auto sportive di lusso.
Kit auto Pagani Huayra in scala 1/24 - Modello Aoshima. La Pagani Huayra è una hypercar di lusso prodotta dalla casa automobilistica italiana Pagani Automobili, famosa per il suo design innovativo, prestazioni straordinarie e un'attenzione maniacale ai dettagli. Presentata per la prima volta nel 2011 come successore della Pagani Zonda, la Huayra prende il nome da Wayra Tata, il dio del vento nella mitologia Inca, a simboleggiare la sua aerodinamica avanzata e la velocità mozzafiato. Caratteristiche tecniche Motore: Tipo: V12 biturbo sviluppato da Mercedes-AMG. Cilindrata: 6.0 litri. Potenza: 730 CV (552 kW) nella versione base, oltre 800 CV nelle versioni speciali come la Huayra BC. Coppia massima: 1.000 Nm. Prestazioni: Velocità massima: Circa 370 km/h. Accelerazione 0-100 km/h: Circa 3,2 secondi. Trasmissione: Cambio sequenziale a 7 velocità con frizione singola per ridurre il peso. Trazione posteriore. Aerodinamica attiva: La Huayra dispone di flap mobili integrati nella carrozzeria per ottimizzare l'aerodinamica in base alla velocità, alle condizioni di guida e alle necessità di frenata. Peso: Grazie al telaio in fibra di carbonio-titanio, il peso complessivo è di circa 1.350 kg. Design e interni Estetica: Linee fluide e organiche progettate per massimizzare l’efficienza aerodinamica. Porte ad "ali di gabbiano" che conferiscono un aspetto futuristico. Scarico quadruplo centrale, firma distintiva di Pagani. Interni: Un mix di lusso artigianale e tecnologia avanzata. Materiali pregiati come pelle, fibra di carbonio e alluminio lavorato. Strumentazione ispirata all’orologeria, con quadranti analogici di alta qualità. Versioni speciali Huayra BC: Modello ancora più performante e leggero, dedicato al collezionista Benny Caiola. Potenza incrementata a 800 CV. Carrozzeria e aerodinamica ulteriormente ottimizzate per uso in pista. Huayra Roadster: Versione decappottabile con un telaio ancora più leggero e rigido. Huayra R: Variante estrema per pista con un motore aspirato da 850 CV sviluppato specificamente per il modello. Ruolo e importanza La Pagani Huayra rappresenta l'apice dell'ingegneria e dell’artigianato automobilistico italiano. Coniuga prestazioni di livello mondiale, estetica senza pari e un'esperienza di guida unica. La sua produzione limitata e l'elevato livello di personalizzazione la rendono una delle vetture più esclusive al mondo. Sintesi La Pagani Huayra è una hypercar che unisce prestazioni mozzafiato, design aerodinamico e lusso artigianale in un'auto simbolo di eccellenza. Con il suo motore V12 AMG e l'aerodinamica attiva, offre un’esperienza di guida straordinaria e rappresenta una delle creazioni più prestigiose nel mondo delle auto sportive di lusso.
Lastra di stagno per l'artigianato Foglio metallico flessibile, facile da tagliare con un paio di forbici o un taglierino modellismo. È un materiale versatile che offre numerose possibilità nel modellismo e nell'artigianato, permettendo a hobbisti e artigiani di creare dettagli realistici e personalizzati nei loro progetti. La malleabilità di questo materiale gli permette di essere facilmente modellabile e verniciabile, rendendolo un materiale molto versatile. Ecco alcuni usi e applicazioni comuni: Dettagli sui modelli: questo materiale è ideale per creare dettagli realistici sui modelli, come tetti di case, rivestimenti di edifici, recinzioni, grondaie, bandiere, piante, tessuti o, ad esempio, tubi. La sua malleabilità consente di piegarlo e modellarlo a seconda delle esigenze. Rivestimento di veicoli e veicoli spaziali: nella modellazione di veicoli e veicoli spaziali, la stagnola può essere utilizzata per simulare la lamiera, in particolare nella fabbricazione di carrozzerie, ali, fusoliere e parti esterne. Strumenti di formatura: la lastra di stagno è eccellente per realizzare strumenti di formatura personalizzati. Si possono creare piccole presse o stampi per modellare parti di altri materiali, come plastica o argilla. Costruzione di accessori e dettagli personalizzati: è possibile utilizzarlo per creare accessori personalizzati, come spoiler di aerei, ruote di carri, scudi e altri dettagli specifici per il proprio progetto di modellazione. Tenete sempre conto della sua durezza e della funzionalità che intendete ottenere, in quanto potrebbe avere alcune limitazioni a seconda dell'uso che ne farete. Effetti di usura e invecchiamento: la latta è facile da lavorare e da dipingere, quindi è ideale per aggiungere effetti di usura e invecchiamento ai vostri modelli. È possibile raschiare, piegare e dipingere le lamiere per simulare ruggine, ammaccature e altri segni d'uso. Scenari e diorami: utile per creare elementi di scenari e diorami, come tetti di edifici, pannelli di controllo, recinzioni, ringhiere, lampioni e altri dettagli architettonici. Maschere e stencil: si possono tagliare i fogli di latta per creare maschere e stencil che aiutano ad applicare con precisione la pittura acrilica o i dettagli sui progetti. Basi e supporti: possono essere utilizzati insieme ad altri materiali più pesanti come base o supporto per figure o strutture, fornendo stabilità e peso aggiuntivo. Arte in rilievo: se vi piace l'arte in rilievo e la goffratura, potete usarlo per creare opere d'arte strutturate. Modellate e dipingete su di essi per ottenere risultati visivamente interessanti. Gioielli e bigiotteria: nel campo dell'artigianato e della goffratura, la carta stagnola in rilievo può essere utilizzata per creare gioielli e bigiotteria personalizzati. Si può tagliare, piegare e decorare per creare orecchini, collane, braccialetti e altro ancora. Contenuto: Spessore: 0,2 mm (0,180 micron)Materiale: Lastra di stagno per goffraturaDimensione: 10x45cm Avvertenze: - La presentazione di questo materiale sarà piegata.- I magneti non si attraggono a questo materiale. - Questo materiale è un laminato a 3 strati, i due strati esterni sono fatti di stagno artigianale e lo strato centrale, di tipo sandwich, è fatto di piombo e gli conferisce flessibilità. Il piombo è presente all'interno, ma è praticamente intoccabile durante la lavorazione, poiché è rivestito e nascosto all'interno del materiale stesso.
Kit Japanese Aircraft Carrier Amagi Water Line Series No. 225 in scala 1/700 - Modello Aoshima. Japanese Aircraft Carrier Amagi La portaerei Amagi era una nave della Marina Imperiale Giapponese pianificata durante la Seconda Guerra Mondiale come parte del programma di costruzione di portaerei di emergenza. Faceva parte della classe Unryu, progettata per essere una variante più semplice e rapida da costruire rispetto alle portaerei precedenti, come la Shokaku e la Taiho. Tuttavia, l’Amagi non entrò mai in servizio attivo, essendo stata danneggiata irreparabilmente prima del completamento. Caratteristiche principali Tipo: Portaerei. Classe: Unryu. Costruttore: Yokosuka Naval Arsenal. Impostazione: 1° ottobre 1942. Varo: 15 ottobre 1943. Stato: Gravemente danneggiata durante un attacco aereo americano il 28 luglio 1945 e successivamente demolita. Specifiche tecniche Dislocamento: Circa 20.450 tonnellate (a pieno carico). Lunghezza: 227 metri. Larghezza: 22 metri. Pescaggio: 7,9 metri. Propulsione: 4 turbine a vapore. 8 caldaie Kampon. Potenza: 152.000 cavalli. Velocità massima: 34 nodi. Autonomia: 8.000 miglia nautiche a 18 nodi. Capacità di velivoli Numero di aerei: Fino a 65 velivoli, incluse versioni del Mitsubishi A6M Zero, Nakajima B6N Tenzan e Yokosuka D4Y Suisei. Armamento 12 cannoni da 127 mm. 31 cannoni antiaerei da 25 mm Type 96 (disposti in varie configurazioni). Storia operativa Costruzione e progettazione:L’Amagi fu concepita come una portaerei "d'emergenza", semplificando il design per accelerarne la costruzione. Tuttavia, problemi logistici e la carenza di materiali durante la fase finale della guerra ne ritardarono il completamento. Danni e distruzione:Prima che l’Amagi potesse essere completata, fu bersagliata da attacchi aerei americani durante la campagna di bombardamenti sul Giappone. Il 28 luglio 1945, venne gravemente colpita a Kure e rovesciata a causa dei danni subiti. Destino finale:Dopo la guerra, il relitto dell’Amagi fu recuperato e demolito tra il 1946 e il 1947. Sintesi La portaerei Amagi rappresenta un esempio delle difficoltà affrontate dal Giappone durante la fase finale della Seconda Guerra Mondiale, quando la scarsità di risorse e il dominio aereo alleato resero difficile completare nuove unità navali. Sebbene non abbia mai preso parte a operazioni belliche, la sua costruzione e la sua distruzione testimoniano gli sforzi disperati della Marina Imperiale Giapponese per mantenere la sua capacità offensiva durante il conflitto.
Kit Japanese Navy Heavy Cruiser IJN Maya (1944) Ironclad Series - Updated Edition - Modello Aoshima. La Maya era un incrociatore pesante della Marina Imperiale Giapponese, appartenente alla classe Takao, una delle più avanzate e potenti progettate dal Giappone prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Entrata in servizio nel 1932, subì modifiche significative durante il conflitto, trasformandosi in una nave specializzata nel supporto antiaereo entro il 1944. Caratteristiche principali Tipo: Incrociatore pesante. Classe: Takao. Costruttore: Arsenale navale di Kawasaki a Kobe, Giappone. Impostazione: 4 dicembre 1928. Varo: 8 novembre 1930. Entrata in servizio: 30 giugno 1932. Destino: Affondata il 23 ottobre 1944 durante la Battaglia del Golfo di Leyte. Specifiche tecniche (1944) Dislocamento: Circa 13.350 tonnellate (standard), 15.875 tonnellate (a pieno carico). Lunghezza: 203,8 metri. Larghezza: 20,4 metri. Pescaggio: 6,32 metri. Propulsione: 4 turbine a vapore. 12 caldaie Kampon. Potenza: 133.000 cavalli. Velocità massima: 35,25 nodi. Autonomia: 8.500 miglia nautiche a 14 nodi. Armamento Prima del 1944: 10 cannoni da 203 mm (5 torrette binate). 8 cannoni da 127 mm. 12 tubi lanciasiluri da 610 mm (siluri Type 93 "Long Lance"). Modifiche nel 1944 (specializzazione antiaerea): Riduzione delle torrette principali a 4 (8 cannoni da 203 mm). Incremento delle armi antiaeree: 13 cannoni da 127 mm e 62 cannoni antiaerei da 25 mm Type 96. 4 lanciatori di bombe di profondità. Equipaggio Circa 1.105 uomini (aumentati nel 1944 con l'installazione di armi antiaeree aggiuntive). Storia operativa Primi anni di servizio:La Maya fu impiegata in operazioni navali standard, inclusi esercitazioni e pattugliamenti pre-bellici. Durante il conflitto con la Cina, supportò operazioni di bombardamento e trasporto truppe. Seconda Guerra Mondiale: Partecipò alla Battaglia delle Isole Aleutine (1942) e al raid su Colombo e Trincomalee (1942). Fu danneggiata durante la Battaglia del Mare di Bismarck nel marzo 1943. Subì una trasformazione significativa nel 1944, diventando una nave di supporto antiaereo per proteggere le portaerei della Marina Imperiale. Affondamento:La Maya fu colpita da quattro siluri lanciati dal sommergibile americano USS Dace il 23 ottobre 1944, durante la Battaglia del Golfo di Leyte. Affondò rapidamente con la perdita di oltre 336 uomini, mentre 769 membri dell'equipaggio furono salvati da altre navi giapponesi. Sintesi La IJN Maya, inizialmente concepita come un potente incrociatore pesante, rappresenta l'adattamento della Marina Imperiale Giapponese alle esigenze mutevoli del conflitto. Le sue modifiche del 1944 evidenziano lo spostamento della strategia giapponese verso la protezione delle unità principali dalla crescente minaccia aerea americana. Nonostante il suo aggiornamento, la Maya non sopravvisse al conflitto, affondando durante una delle più grandi battaglie navali della storia, il Golfo di Leyte, segnando la fine di un'epoca per la Marina giapponese.
Kit Ukrainian APC BTR-4E (modified hull) con corazzatura a listelli in scala 1/72 - Modello IBG. Il BTR-4E è un veicolo corazzato per il trasporto truppe (APC, Armored Personnel Carrier) di progettazione ucraina, sviluppato per offrire una piattaforma modulare e versatile in grado di soddisfare diverse esigenze operative. Il modello con scafo modificato rappresenta un miglioramento del design originale, con modifiche volte a migliorare la protezione e l’efficacia in combattimento. Caratteristiche principali Tipo: Veicolo corazzato per trasporto truppe (APC). Origine: Ucraina. Produttore: Kharkiv Morozov Machine Building Design Bureau. Entrata in servizio: 2009 (versione originale). Specifiche tecniche Peso: Circa 21 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 7,76 m. Larghezza: 2,93 m. Altezza: 3,2 m. Equipaggio: 3 membri (comandante, pilota, artigliere) + fino a 8 soldati trasportati. Propulsione Motore: Diesel a sei cilindri 3TD-3A o simile. Potenza: Circa 500-600 CV, a seconda della configurazione. Velocità massima: Su strada: Fino a 110 km/h. In acqua: 10 km/h (grazie alla propulsione anfibia). Autonomia: 700 km su strada. Armamento La configurazione del BTR-4E è modulare, consentendo l'installazione di diverse stazioni d'arma. Il modello più comune include: Torretta Parus o Grom: Cannone automatico: 30 mm. Mitragliatrice coassiale: 7,62 mm. Lanciamissili guidati: Per missili anticarro (ATGM) come lo Skif o Barrier. Lanciagranate automatico: 30 mm opzionale. Caratteristiche dello scafo modificato Il modello con scafo modificato introduce miglioramenti significativi rispetto alla versione standard: Corazza rinforzata: Incremento della protezione contro mine, ordigni esplosivi improvvisati (IED) e proiettili perforanti. Scafo con design angolato per migliorare la deflessione dei colpi. Sistemi di sopravvivenza: Miglior protezione per l'equipaggio contro esplosioni sotto il veicolo. Interni rivestiti per ridurre le schegge in caso di penetrazione. Modifiche strutturali: Ridisegno del comparto motore e dei sistemi di ventilazione. Miglioramento della disposizione interna per il trasporto delle truppe. Capacità anfibia ottimizzata: Maggiore stabilità in acqua grazie alle modifiche allo scafo e al sistema di propulsione anfibia. Utilizzo operativo Il BTR-4E è stato impiegato attivamente dall'esercito ucraino durante il conflitto del Donbass e l'invasione russa del 2022. Le sue capacità modulari e la mobilità lo rendono adatto a una vasta gamma di operazioni, tra cui: Trasporto di truppe. Supporto al fuoco. Pattugliamento e ricognizione. Difesa anticarro. La versione con scafo modificato è stata progettata per rispondere meglio alle condizioni moderne del campo di battaglia, in particolare per resistere alle minacce asimmetriche come mine e IED. Vantaggi Modularità: Configurabile con diversi sistemi d'arma e opzioni di protezione. Mobilità eccellente: Elevata velocità su strada e capacità anfibia. Protezione migliorata: Il design dello scafo offre maggiore sicurezza per l'equipaggio. Svantaggi Costo elevato: Rispetto ai modelli più vecchi come il BTR-70 o BTR-80. Manutenzione complessa: A causa delle tecnologie avanzate e del motore ad alta potenza. Sintesi Il BTR-4E con scafo modificato è un'evoluzione moderna e avanzata degli APC ucraini, progettata per affrontare le sfide del campo di battaglia contemporaneo. La sua versatilità, protezione potenziata e capacità di trasporto truppe lo rendono un asset strategico per le forze armate ucraine, dimostrando le sue capacità in conflitti recenti.
Kit Ukrainian APC BTR-4E (modified hull) in scala 1/72 - Modello IBG. Il BTR-4E è un veicolo corazzato per il trasporto truppe (APC, Armored Personnel Carrier) di progettazione ucraina, sviluppato per offrire una piattaforma modulare e versatile in grado di soddisfare diverse esigenze operative. Il modello con scafo modificato rappresenta un miglioramento del design originale, con modifiche volte a migliorare la protezione e l’efficacia in combattimento. Caratteristiche principali Tipo: Veicolo corazzato per trasporto truppe (APC). Origine: Ucraina. Produttore: Kharkiv Morozov Machine Building Design Bureau. Entrata in servizio: 2009 (versione originale). Specifiche tecniche Peso: Circa 21 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 7,76 m. Larghezza: 2,93 m. Altezza: 3,2 m. Equipaggio: 3 membri (comandante, pilota, artigliere) + fino a 8 soldati trasportati. Propulsione Motore: Diesel a sei cilindri 3TD-3A o simile. Potenza: Circa 500-600 CV, a seconda della configurazione. Velocità massima: Su strada: Fino a 110 km/h. In acqua: 10 km/h (grazie alla propulsione anfibia). Autonomia: 700 km su strada. Armamento La configurazione del BTR-4E è modulare, consentendo l'installazione di diverse stazioni d'arma. Il modello più comune include: Torretta Parus o Grom: Cannone automatico: 30 mm. Mitragliatrice coassiale: 7,62 mm. Lanciamissili guidati: Per missili anticarro (ATGM) come lo Skif o Barrier. Lanciagranate automatico: 30 mm opzionale. Caratteristiche dello scafo modificato Il modello con scafo modificato introduce miglioramenti significativi rispetto alla versione standard: Corazza rinforzata: Incremento della protezione contro mine, ordigni esplosivi improvvisati (IED) e proiettili perforanti. Scafo con design angolato per migliorare la deflessione dei colpi. Sistemi di sopravvivenza: Miglior protezione per l'equipaggio contro esplosioni sotto il veicolo. Interni rivestiti per ridurre le schegge in caso di penetrazione. Modifiche strutturali: Ridisegno del comparto motore e dei sistemi di ventilazione. Miglioramento della disposizione interna per il trasporto delle truppe. Capacità anfibia ottimizzata: Maggiore stabilità in acqua grazie alle modifiche allo scafo e al sistema di propulsione anfibia. Utilizzo operativo Il BTR-4E è stato impiegato attivamente dall'esercito ucraino durante il conflitto del Donbass e l'invasione russa del 2022. Le sue capacità modulari e la mobilità lo rendono adatto a una vasta gamma di operazioni, tra cui: Trasporto di truppe. Supporto al fuoco. Pattugliamento e ricognizione. Difesa anticarro. La versione con scafo modificato è stata progettata per rispondere meglio alle condizioni moderne del campo di battaglia, in particolare per resistere alle minacce asimmetriche come mine e IED. Vantaggi Modularità: Configurabile con diversi sistemi d'arma e opzioni di protezione. Mobilità eccellente: Elevata velocità su strada e capacità anfibia. Protezione migliorata: Il design dello scafo offre maggiore sicurezza per l'equipaggio. Svantaggi Costo elevato: Rispetto ai modelli più vecchi come il BTR-70 o BTR-80. Manutenzione complessa: A causa delle tecnologie avanzate e del motore ad alta potenza. Sintesi Il BTR-4E con scafo modificato è un'evoluzione moderna e avanzata degli APC ucraini, progettata per affrontare le sfide del campo di battaglia contemporaneo. La sua versatilità, protezione potenziata e capacità di trasporto truppe lo rendono un asset strategico per le forze armate ucraine, dimostrando le sue capacità in conflitti recenti.
Kit Pz.Kpfw. VIII Maus in scala 1/72 - Modello Trumpeter. Il Panzerkampfwagen VIII Maus è stato un progetto di carro armato superpesante tedesco sviluppato durante la Seconda Guerra Mondiale. È famoso per essere il carro armato più pesante mai costruito. Il Maus fu progettato per essere praticamente invulnerabile alle armi nemiche e dotato di un potente armamento, ma le sue dimensioni e il peso estremi ne limitarono drasticamente la mobilità e l'efficacia pratica. Caratteristiche principali Sviluppatore: Ferdinand Porsche (Porsche AG). Anno di sviluppo: 1942-1944. Produzione: Solo due prototipi completati (uno operativo e uno incompleto). Specifiche tecniche Peso: Circa 188 tonnellate. Lunghezza: 10,2 metri (incluso il cannone). Larghezza: 3,67 metri. Altezza: 3,63 metri. Armamento Armamento principale: Cannone KwK 44 L/55 da 128 mm. Alternativa secondaria: Cannone da 75 mm coassiale al cannone principale. Armamento secondario: Mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm. Corazzatura Spessore della corazza: Massimo: 240 mm (parte frontale della torretta e dello scafo). Minimo: 100 mm. La corazza spessa rendeva il Maus praticamente impenetrabile alla maggior parte delle armi alleate dell'epoca. Mobilità Motore: Prototipo iniziale: Motore Daimler-Benz MB 509 (motore a benzina). Prototipo successivo: Motore Daimler-Benz MB 517 (motore diesel). Velocità massima: Circa 20 km/h su strada. Autonomia: Circa 160 km su strada, estremamente limitata fuori strada. Sospensioni: Barra di torsione. A causa del peso estremo, il Maus aveva difficoltà a muoversi su terreni morbidi o attraversare ponti, costringendolo a utilizzare guadi poco profondi o attrezzature specializzate. Sviluppo e utilizzo Origine del progetto:Il Maus fu sviluppato come parte della strategia tedesca di creare "supercarri" invincibili. L'idea era quella di avere un carro armato che potesse distruggere qualsiasi nemico e resistere a qualsiasi attacco. Prototipi: Il primo prototipo (V1) fu completato senza torretta funzionante. Il secondo prototipo (V2) fu completato con torretta e armamento. Impiego operativo:Il Maus non fu mai utilizzato in combattimento. I due prototipi furono testati, ma le difficoltà logistiche e la fine della guerra impedirono ulteriori sviluppi. Destino dei prototipi V1: Distrutto per evitare la cattura da parte delle truppe sovietiche. V2: Catturato dai sovietici nel 1945 e trasportato in Unione Sovietica per studi. Oggi, il Maus è esposto al pubblico al Museo dei carri armati di Kubinka in Russia, combinando parti di entrambi i prototipi. Valutazione storica Il Maus rappresenta un esempio estremo di ingegneria militare tedesca, ma anche di una strategia militare poco pratica. Il suo peso eccessivo lo rendevano inadatto alla maggior parte degli scenari di battaglia, e la complessità logistica ne limitava fortemente l’utilizzo. Sebbene fosse impressionante dal punto di vista tecnico, il Maus dimostra come l'ossessione per il "più grande e più potente" possa risultare inefficace sul campo di battaglia. Sintesi Il Pz.Kpfw. VIII Maus è un simbolo di ambizione eccessiva nella progettazione bellica della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le sue capacità impressionanti in termini di corazza e potenza di fuoco, il Maus rimane un esempio di come le considerazioni pratiche e logistiche siano fondamentali per il successo di un progetto militare.
Kit FV4101 Charioteer Mk.VIIA in scala 1/72 - Modello IBG. Il FV4101 Charioteer Mk.VIIA era un cacciacarri britannico derivato dal carro armato Cromwell e sviluppato durante gli anni '50. Fu progettato per migliorare la capacità di affrontare carri armati pesanti utilizzando un armamento più potente, in un periodo in cui il Regno Unito stava cercando di modernizzare le sue forze corazzate nel contesto della Guerra Fredda. Caratteristiche principali Tipo: Cacciacarri/Carro da supporto. Sviluppo: Iniziato nei primi anni '50, in risposta alla necessità di aggiornare i carri Cromwell. Produzione: Circa 400 esemplari costruiti. Servizio: Utilizzato principalmente da eserciti stranieri dopo il ritiro dal servizio britannico. Specifiche tecniche Scafo: Derivato dal carro armato Cromwell Mk.VII, con modifiche per ospitare una nuova torretta. Peso: Circa 28 tonnellate. Motore: Rolls-Royce Meteor, 12 cilindri a benzina. Potenza: 600 CV. Velocità massima: Circa 50 km/h su strada. Autonomia: Circa 265 km su strada. Equipaggio: 4 membri (comandante, artigliere, caricatore, pilota). Armamento Cannone principale: Un cannone da 20 libbre (84 mm), lo stesso utilizzato sul carro Centurion Mk.3. Capacità di affrontare carri pesanti con proiettili perforanti ad alta velocità. Armamento secondario: Una mitragliatrice Browning M1919A4 coassiale da 7,62 mm. Corazza Protezione: La corazza del Cromwell fu mantenuta, con spessori che variavano da 20 mm a 76 mm. La torretta era leggermente migliorata, ma complessivamente il Charioteer era vulnerabile alle armi anticarro moderne. Ruolo operativo Scopo primario: Progettato per offrire supporto anticarro a lungo raggio e fungere da veicolo di supporto nelle unità corazzate. La sua mobilità lo rendeva adatto a operazioni rapide e manovre difensive. Conflitti: Sebbene non utilizzato in combattimento dal Regno Unito, il Charioteer fu esportato in numerosi paesi, tra cui Giordania, Libano e Finlandia, e vide azione in conflitti locali. Limiti Corazza leggera: Insufficiente contro le armi moderne dell'epoca, soprattutto contro missili anticarro e artiglieria avanzata. Design obsoleto: Basato su uno scafo della Seconda Guerra Mondiale, risultava poco competitivo rispetto ai carri armati contemporanei. Sovraccarico del telaio: La torretta e il cannone più grandi mettevano a dura prova il telaio del Cromwell, influenzando la stabilità e le prestazioni. Sintesi Il FV4101 Charioteer Mk.VIIA rappresenta un tentativo di adattare una piattaforma collaudata come il Cromwell alle esigenze di un'epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione dei carri armati. Sebbene non abbia avuto un impatto significativo nel servizio britannico, fu apprezzato da paesi importatori grazie al suo armamento potente e alla relativa economicità. Tuttavia, il suo design datato ne limitò l'efficacia sul campo rispetto ai moderni cacciacarri e carri armati degli anni '50 e '60.
Kit nave HMS Type 23 Frigate-Monmouth (F235) in scala 1/700 - Modello Trumpeter. La HMS Monmouth (F235) è una fregata della Classe Type 23, una delle principali unità della Royal Navy britannica progettata per la guerra antisommergibile e capace di operare in vari ruoli, dalle operazioni di combattimento alla protezione del traffico marittimo. La nave è conosciuta anche come "The Black Duke", un soprannome derivato dal suo legame storico con il Duca di Monmouth. Caratteristiche principali Classe: Type 23 Frigate (Duke-class). Costruzione: Cantiere: Yarrow Shipbuilders, Glasgow. Inizio costruzione: 1º dicembre 1989. Varo: 23 novembre 1991. Entrata in servizio: 11 settembre 1993. Dislocamento: Circa 4.900 tonnellate a pieno carico. Lunghezza: 133 metri. Larghezza: 16,1 metri. Pescaggio: 7,3 metri. Propulsione Sistema CODLAG: Turbine a gas: 2 Rolls-Royce Spey SM1C. Motori elettrici: 2 motori elettrici alimentati da generatori diesel. Velocità massima: Circa 28 nodi (52 km/h). Autonomia: 7.800 km a velocità di crociera. Equipaggio Numero: Circa 185 membri, inclusi ufficiali e marinai. Armamento Sistema missilistico: Missili Sea Wolf: Per la difesa aerea ravvicinata. Missili Harpoon: Per attacchi antinave a lungo raggio. Cannone principale: Cannone da 114 mm Mk 8: Per attacchi contro bersagli di superficie e costieri. Armi antisommergibile: Tubi lanciasiluri: Per il lancio di siluri antisommergibile. Elicottero Merlin o Lynx: Equipaggiato con sonar, siluri e missili. Armi leggere: Mitragliatrici e cannoni automatici per autodifesa. Ruolo e Utilizzo Le fregate della classe Type 23, inclusa la HMS Monmouth, sono state progettate inizialmente per contrastare i sommergibili sovietici durante la Guerra Fredda. Con il cambiamento delle esigenze strategiche, queste navi sono state adattate per operare in una varietà di ruoli, tra cui: Operazioni di pattugliamento. Protezione delle rotte commerciali. Missioni di supporto umanitario. Operazioni di guerra antisommergibile e antinave. Caratteristica unica della HMS Monmouth La HMS Monmouth è famosa per essere l'unica nave della Royal Navy ad avere dettagli neri nelle sue decorazioni, in riferimento al suo soprannome "The Black Duke". Questo dettaglio distintivo include il bompresso e alcune altre parti della nave, che solitamente sono dipinte in bianco nelle altre unità. Storia operativa Durante la sua carriera, la HMS Monmouth ha partecipato a diverse operazioni di sicurezza marittima, esercitazioni internazionali e missioni di pattugliamento. Ha operato in aree strategiche come il Golfo Persico e l'Atlantico settentrionale, contribuendo alla stabilità e alla sicurezza marittima internazionale. Conclusione La HMS Monmouth (F235) è una fregata Type 23 che rappresenta una combinazione di versatilità, potenza e tradizione navale britannica. Grazie alla sua capacità di operare in vari scenari, è stata una componente fondamentale della Royal Navy per quasi tre decenni, incarnando lo spirito e l'efficienza delle forze navali del Regno Unito.
Kit veicolo corazzato Autoblindo M706 Commando migliorato in scala 1/72 - Modello Trumpeter. La M706 Commando, conosciuta anche come V-100 Commando, è un veicolo corazzato leggero 4x4 progettato per il trasporto di truppe, operazioni di sicurezza e supporto tattico. Il modello "Product Improved" rappresenta una versione aggiornata con miglioramenti in armamento, protezione e sistemi di comunicazione. Caratteristiche principali Produttore: Cadillac Gage (ora parte di Textron Marine & Land Systems). Ruolo: Veicolo blindato multiruolo per trasporto, pattugliamento e sicurezza. Anno di sviluppo: Anni '60 (versioni aggiornate negli anni '70 e successivi). Equipaggio: 2 membri dell'equipaggio (pilota e comandante). Capacità di trasportare fino a 8 soldati. Dimensioni Lunghezza: 5,49 metri. Larghezza: 2,31 metri. Altezza: 2,27 metri. Peso: Circa 7 tonnellate (in base alla configurazione). Propulsione e Prestazioni Motore: Motore a benzina Chrysler 361 V8 o versioni aggiornate con motore diesel. Velocità massima: Circa 100 km/h su strada. Autonomia: Circa 720 km. Trasmissione: Automatica a 4 velocità. Mobilità: Sistema 4x4. Capacità anfibia: può attraversare corsi d'acqua senza preparazione speciale. Protezione Corazzatura: Acciaio laminato capace di resistere a colpi di armi leggere e frammenti di esplosioni. Protezione aggiuntiva: Alcune versioni aggiornate includono corazze modulari aggiuntive e rivestimenti anti-mine. Armamento Armamenti standard: Torretta con mitragliatrice M2 Browning da 12,7 mm. Mitragliatrice coassiale da 7,62 mm (opzionale). Opzioni aggiuntive: Lanciagranate automatici da 40 mm. Armamenti personalizzati in base alle esigenze della missione. Utilizzo operativo Ruoli principali: Pattugliamento e sicurezza. Supporto alle forze di fanteria. Controllo di rivolte e operazioni di ordine pubblico. Conflitti: Utilizzato ampiamente durante la guerra del Vietnam dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Impiegato in numerosi conflitti in Asia, Medio Oriente e Africa. Utilizzatori: Stati Uniti (specialmente unità di polizia militare e forze di sicurezza). Paesi alleati, tra cui Vietnam del Sud, Filippine e altre nazioni. Versione "Product Improved" La versione Product Improved include aggiornamenti tecnologici rispetto ai modelli originali: Motore più efficiente, spesso diesel. Sistemi di comunicazione avanzati. Miglioramenti alla torretta e agli armamenti. Rafforzamenti della protezione contro ordigni esplosivi improvvisati (IED). Sintesi La M706 Commando Armored Car Product Improved è un veicolo versatile e robusto, adatto a operazioni di sicurezza e supporto tattico in vari ambienti. Grazie alla sua mobilità, protezione e capacità di adattarsi a diversi ruoli, ha servito con successo in numerosi conflitti e operazioni di pace, dimostrandosi una piattaforma efficace e affidabile per le forze armate e di sicurezza di molti paesi.
Kit elicottero UH-1B Huey in scala 1/35 - Modello Trumpeter. L'UH-1B Huey è una variante del famoso elicottero militare Bell UH-1 Iroquois, comunemente noto come "Huey". Questo elicottero è uno dei più iconici e riconoscibili nella storia dell'aviazione militare, grazie al suo ampio utilizzo durante la Guerra del Vietnam. Caratteristiche principali Tipo: Elicottero multiruolo leggero. Entrata in servizio: Anni '60. Equipaggio: 2 piloti e capacità per circa 6-8 soldati o carico equivalente. Motore: Un motore turboalbero Lycoming T53-L-5 da 960 shp. Velocità massima: Circa 204 km/h. Autonomia: Circa 480 km, estendibile con serbatoi supplementari. Armamento (specifico per la versione UH-1B) Mitragliatrici: Mitragliatrici leggere M60 montate ai lati. Lanciarazzi: Pod con razzi non guidati per supporto aereo ravvicinato. Minigun: Opzionale, montata su sistemi di supporto laterali. Ruoli operativi Trasporto truppe: Per spostare rapidamente unità di fanteria. Supporto aereo ravvicinato: Grazie al suo armamento, il modello era in grado di fornire copertura durante operazioni di sbarco o ritirata. Evacuazione medica (MEDEVAC): Utilizzato per trasportare feriti dal campo di battaglia. Ricognizione e assistenza logistica: Ruoli versatili resi possibili dalla sua affidabilità. Utilizzo nella Guerra del Vietnam L'UH-1B Huey è stato uno dei pilastri delle operazioni americane in Vietnam. Era apprezzato per la sua robustezza, la capacità di volare a bassa quota e il suo ruolo centrale nelle operazioni di assalto aereo. La sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi ruoli lo hanno reso uno dei mezzi più utilizzati durante il conflitto. Sintesi L'UH-1B Huey rappresenta un'icona dell'aviazione militare grazie alla sua semplicità, versatilità e contributo fondamentale durante conflitti come quello del Vietnam. Ha posto le basi per lo sviluppo di numerosi elicotteri moderni.
Kit aereo Tu-22M3 Backfire C in scala 1/72 - Modello Trumpeter. Il Tupolev Tu-22M3 Backfire C è un bombardiere strategico e supersonico progettato e prodotto dall'Unione Sovietica negli anni '70 come evoluzione della famiglia Tu-22M Backfire. Questo aereo è stato sviluppato per missioni di attacco a lungo raggio, capacità nucleare e convenzionale, con un ruolo cruciale sia in operazioni strategiche che tattiche. Caratteristiche principali Tipo: Bombardiere strategico supersonico a lungo raggio. Produttore: Tupolev Design Bureau. Entrata in servizio: 1983. Utenti principali: Aeronautica Sovietica (oggi Aeronautica Russa). Alcuni modelli in uso presso l'aeronautica ucraina (in precedenza). Specifiche tecniche Motori: Due turboventola NK-25 con postbruciatore. Velocità massima: Circa 2.000 km/h a quote elevate. Raggio d'azione: Circa 6.800 km senza rifornimento. Estendibile con rifornimento in volo. Tetto operativo: 13.300 m. Carico utile: Fino a 24.000 kg di armamenti. Dimensioni: Lunghezza: 42,4 m. Apertura alare: 34,3 m (apertura massima, ali a geometria variabile). Equipaggio: 4 membri (pilota, co-pilota, navigatore e ufficiale di armamenti). Armamento Armamento principale: Missili da crociera a lungo raggio come l'AS-4 "Kitchen" o l'AS-16 "Kickback". Bombe convenzionali e nucleari. Missili anti-nave (es. Kh-22, progettati per attacchi contro portaerei). Armi difensive: Un cannone GSh-23 da 23 mm montato in una torretta posteriore. Tecnologia e caratteristiche avanzate Ali a geometria variabile: Permettono di ottimizzare le prestazioni durante il decollo, la crociera e il combattimento. Elettronica avanzata: Sistemi radar per la navigazione e l'acquisizione di bersagli, con capacità di penetrazione a bassa quota in ambienti difesi. Postbruciatore: Consente di raggiungere velocità supersoniche per brevi periodi, migliorando la capacità di sopravvivenza in combattimento. Ruolo operativo Bombardiere strategico: Progettato per attacchi nucleari a lungo raggio e missioni di bombardamento convenzionale. Attacco marittimo: Eccelle in missioni anti-nave, progettato per minacciare le flotte NATO, in particolare i gruppi di portaerei. Penetrazione a bassa quota: La capacità di volare a bassa quota riduce la rilevabilità radar, permettendo operazioni in ambienti ostili. Impiego operativo Il Tu-22M3 ha partecipato a diverse operazioni, tra cui: Guerra in Afghanistan (anni '80): Operazioni di bombardamento contro insorti. Conflitti in Siria: Utilizzato dalla Russia per attacchi contro obiettivi strategici e tattici. Esercitazioni NATO-Russia: Frequentemente schierato per testare le risposte NATO durante la Guerra Fredda. Sintesi finale Il Tu-22M3 Backfire C rappresenta uno dei bombardieri strategici più versatili e letali sviluppati dall'Unione Sovietica. Con un design innovativo, una capacità di attacco a lungo raggio e la versatilità delle sue armi, è stato un pilastro della deterrenza nucleare sovietica e continua a essere un componente importante delle forze strategiche russe. La sua combinazione di velocità, autonomia e potenza di fuoco lo rende un aereo rispettato e temuto ancora oggi.
Kit nave HMS Queen Elizabeth 1941 in scala 1/700 - Modello Trumpeter. La HMS Queen Elizabeth è una portaerei della Royal Navy britannica, nonché la nave ammiraglia della flotta del Regno Unito. È una delle due unità della classe Queen Elizabeth, insieme alla HMS Prince of Wales. Progettata per garantire la proiezione della potenza militare del Regno Unito su scala globale, la nave rappresenta uno degli assetti strategici più moderni della marina britannica. Caratteristiche principali Tipo: Portaerei. Dislocamento: Circa 65.000 tonnellate. Lunghezza: 280 metri. Propulsione: Sistema Integrated Electric Propulsion (IEP). Quattro turbine a gas Rolls-Royce MT30 e generatori diesel. Velocità massima: Circa 25 nodi (46 km/h). Autonomia: Oltre 10.000 miglia nautiche a velocità economica. Equipaggio: Circa 1.600 persone (incluso personale aereo). Capacità operative Velivoli imbarcati: Progettata per operare con i moderni caccia multiruolo F-35B Lightning II a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL). Capacità di trasportare fino a 40 velivoli tra caccia e elicotteri. Elicotteri: Elicotteri Merlin HM2 per missioni antisommergibile e di sorveglianza. Elicotteri per trasporto e supporto. Missioni principali: Proiezione di potenza: Supporto alle operazioni aeree in qualsiasi parte del mondo. Operazioni anfibie: Coordinamento con altre unità navali per sbarchi di truppe. Interdizione marittima: Protezione delle rotte commerciali e controllo del traffico navale. Sistema di decollo e atterraggio: Non possiede catapulte o cavi d'arresto tradizionali. Utilizza un trampolino per il decollo (ski-jump) e capacità STOVL dei velivoli F-35B. Tecnologia avanzata Radar e sensori: Sistema radar Type 997 Artisan per la sorveglianza e il controllo del traffico aereo. Sistemi di gestione del combattimento per coordinare difese e attacchi. Sicurezza e sopravvivenza: Protezione avanzata contro attacchi elettronici, missilistici e sommergibili. Infrastrutture moderne: Ampio ponte di volo e hangar per supportare le operazioni aeree. Sistema modulare per il rapido rifornimento e manutenzione dei velivoli. Ruolo strategico La HMS Queen Elizabeth è progettata per essere un punto focale della proiezione di potenza del Regno Unito, capace di operare in contesti di conflitto ad alta intensità e di fornire supporto a missioni umanitarie. La nave è stata coinvolta in operazioni e missioni di addestramento internazionale, tra cui collaborazioni con la NATO e paesi alleati. Sintesi La HMS Queen Elizabeth è una delle portaerei più moderne e sofisticate al mondo. Con capacità tecnologiche avanzate e una flotta aerea potente, rappresenta un pilastro della strategia militare britannica, garantendo capacità di difesa e proiezione a lungo raggio in un'era di crescenti sfide globali.
Kit aereo Fw 200C-8 Condor in scala 1/72 - Modello Trumpeter. Il Fw 200C-8 Condor è una variante del Focke-Wulf Fw 200 Condor, un velivolo quadrimotore tedesco sviluppato negli anni '30 come aereo di linea civile e successivamente adattato per ruoli militari dalla Luftwaffe durante la Seconda Guerra Mondiale. La variante C-8 fu specificamente configurata per missioni di ricognizione marittima a lungo raggio e attacco contro naviglio nemico. Caratteristiche principali Tipo: Bombardiere e ricognitore marittimo a lungo raggio. Produttore: Focke-Wulf Flugzeugbau GmbH. Entrata in servizio: Anni '40. Utente principale: Luftwaffe. Specifiche tecniche Motori: 4 motori radiali BMW Bramo 323 R-2 "Fafnir". Velocità massima: 360 km/h. Autonomia: Circa 4.000 km. Armamento: Mitragliatrici MG 15 e MG 131 montate in postazioni difensive. Bombe fino a 2.000 kg. Siluri o bombe di profondità per attacco contro navi. Equipaggio: 6-8 membri. Ruolo e utilizzo Missioni di ricognizione:La variante C-8 era dotata di equipaggiamenti radio e ottici avanzati per localizzare convogli navali alleati nell'Oceano Atlantico. Attacchi contro naviglio:Utilizzava bombe e siluri per colpire navi mercantili e militari, rendendolo una delle principali minacce per i convogli dell'Atlantico. Coordinamento con gli U-Boot:Spesso operava in collaborazione con i sommergibili tedeschi (U-Boot), fornendo loro le coordinate dei convogli nemici. Modifiche nella variante C-8 Introduzione di un radar di ricerca marittima FuG 200 Hohentwiel, che migliorava notevolmente la capacità di individuare bersagli a lunga distanza. Potenziamento delle difese con mitragliatrici aggiuntive per contrastare attacchi da caccia nemici. Impatto operativo Soprannominato dai britannici il "Flagello dell'Atlantico", il Condor fu estremamente efficace nel danneggiare il traffico marittimo alleato, soprattutto nei primi anni della guerra. Con l'introduzione di caccia a lungo raggio e portaerei di scorta, la sua vulnerabilità agli attacchi aerei aumentò, limitandone l'efficacia nelle fasi successive del conflitto. Sintesi finale Il Fw 200C-8 Condor rappresenta una delle versioni più avanzate di questo velivolo tedesco multiuso, specializzata in missioni di ricognizione e attacco marittimo. Sebbene abbia giocato un ruolo cruciale nei successi della Germania nell'Atlantico, la crescente superiorità alleata nei cieli ne ridusse progressivamente l'impatto. Resta un esempio significativo dell'adattabilità della tecnologia aerea della Seconda Guerra Mondiale.
Kit aereo DC-3 CNAC in scala 1/48 - Modello Trumpeter. Il DC-3 è uno degli aerei da trasporto più iconici e longevi della storia dell'aviazione. Il modello in questione, il DC-3 CNAC (Civil National Aviation Corporation), fa riferimento agli aerei Douglas DC-3 utilizzati dalla compagnia aerea cinese durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e negli anni successivi. Caratteristiche principali del DC-3 Tipo: Aereo da trasporto a lungo raggio, bimotore. Costruttore: Douglas Aircraft Company. Entrata in servizio: 1936. Ruolo: Trasporto passeggeri e merci, aereo da carico. Specifiche tecniche: Lunghezza: 19,66 metri. Apertura alare: 29,1 metri. Altezza: 5,2 metri. Velocità massima: 350 km/h. Autonomia: Circa 2.400 km. Equipaggio: 3 membri. Capacità di passeggeri: Fino a 32 passeggeri. Motori: Due motori radiali Pratt & Whitney R-1830 Twin Wasp, da 1.200 cavalli ciascuno. Storia del DC-3 con la CNAC La Civil National Aviation Corporation (CNAC) era una compagnia aerea che operava principalmente in Cina durante gli anni '30 e '40. Fondata inizialmente come una joint venture tra il governo cinese e la Pan American Airways, la CNAC ha giocato un ruolo cruciale nel trasporto di truppe e rifornimenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il DC-3 era uno degli aerei principali della flotta della CNAC durante la guerra, utilizzato per operazioni di trasporto pesante, missioni logistiche e anche per il trasporto di soldati e materiali militari, spesso in condizioni difficili, come nelle lunghe rotte sopra le montagne himalayane. Utilizzo nella Seconda Guerra Mondiale Ruolo militare: Durante la Seconda Guerra Mondiale, il DC-3 divenne un aereo essenziale per il trasporto di materiali e persone. Conosciuto anche come C-47 Skytrain nell'esercito americano, fu impiegato in missioni di rifornimento, in particolare durante il "Hump", il famoso ponte aereo che collegava l'India alla Cina, passando sopra l'Himalaya, per fornire rifornimenti alle forze alleate in Cina. Flessibilità: Il DC-3 aveva la capacità di trasportare merci pesanti e persone, e la sua robustezza gli permetteva di operare anche su piste non preparate, caratteristiche che lo rendevano ideale per operazioni in ambienti ostili. Impatto storico Il DC-3, e quindi anche il DC-3 CNAC, ha avuto un impatto significativo non solo nel trasporto civile, ma anche nel cambiamento del modo di fare guerra attraverso il trasporto aereo. Ha reso possibile il rapido movimento di truppe, rifornimenti e equipaggiamenti in aree di conflitto difficilmente accessibili tramite altre modalità di trasporto. Anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, molti DC-3 rimasero in servizio in diverse compagnie aeree e forze armate per decenni, a causa della sua affidabilità e capacità di operare in condizioni difficili. Sintesi Il DC-3 CNAC è una variante del celebre Douglas DC-3, un aereo da trasporto che ha avuto un ruolo cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale, specialmente nel teatro del Pacifico. Utilizzato dalla Civil National Aviation Corporation per operazioni di trasporto logistico e militare, è stato fondamentale per le operazioni di rifornimento via aerea, tra cui il noto ponte aereo "Hump". Questo aereo ha segnato una tappa importante nell'evoluzione del trasporto aereo e rimane uno degli aerei più celebri e longevi della storia dell'aviazione.
Kit elicottero Westland Lynx Mk.90 in scala 1/72 - Modello Hobby Boss. Il Westland Lynx Mk.90 è una variante dell'elicottero multiuso Westland Lynx, progettato nel Regno Unito e adattato specificamente per la Marina Reale Danese (Royal Danish Navy). Questa versione fu sviluppata per soddisfare le esigenze di pattugliamento marittimo, guerra antisommergibile (ASW), e altre missioni navali. Caratteristiche principali Tipo: Elicottero multiuso marittimo. Produttore: Westland Helicopters (ora parte di Leonardo). Entrata in servizio: Anni '80. Utente principale: Marina Reale Danese. Specifiche tecniche Motori: Due motori turboalbero Rolls-Royce Gem 42. Velocità massima: 324 km/h. Autonomia: Circa 555 km. Peso massimo al decollo: 5.330 kg. Equipaggio: 2 piloti e fino a 6 passeggeri o specialisti. Capacità operative Ruolo principale: Pattugliamento costiero e navale. Ricerca e soccorso (SAR). Guerra antisommergibile (ASW) e anti-superficie (ASuW). Supporto logistico e trasporto leggero. Equipaggiamenti specifici: Radar per la ricerca marittima. Sistema sonar per individuazione di sommergibili. Armamento Missili: Missili antinave Sea Skua (opzionali). Siluri: Siluri antisommergibile. Mitragliatrici: Mitragliatrici leggere montate ai lati per autodifesa. Utilizzo operativo Il Lynx Mk.90 è stato utilizzato dalla Marina Reale Danese principalmente a bordo di fregate e altre navi da guerra per: Operazioni di pattugliamento e protezione delle acque territoriali. Operazioni internazionali, tra cui missioni NATO e operazioni di sicurezza marittima. Missioni di ricerca e soccorso (SAR). Impatto storico Il Lynx Mk.90 rappresenta uno degli elicotteri più versatili della sua epoca, grazie alla capacità di adattarsi a molteplici scenari operativi. La variante danese è stata aggiornata nel corso degli anni per rimanere al passo con le esigenze moderne, specialmente in contesti navali e di difesa. Sintesi finale Il Westland Lynx Mk.90 è un elicottero marittimo progettato per la Marina Reale Danese, noto per la sua versatilità e affidabilità. Utilizzato in missioni di guerra antisommergibile, pattugliamento costiero e operazioni di salvataggio, ha dimostrato di essere un elemento cruciale per le operazioni navali danesi e per le missioni internazionali.
Kit aereo US B-24J Liberator in scala 1/48 - Modello Hobby Boss. Il B-24J Liberator è una variante del bombardiere strategico quadrimotore Consolidated B-24 Liberator, uno degli aerei più prodotti della Seconda Guerra Mondiale. Progettato per operazioni a lungo raggio, il B-24 è stato utilizzato in una vasta gamma di ruoli, tra cui bombardamenti strategici, pattuglie antisommergibile e trasporto. Caratteristiche principali: Tipo: Bombardiere strategico pesante. Produttore: Consolidated Aircraft. Primo volo: 1939 (modello base). Entrata in servizio: 1941. Equipaggio: 10 membri (pilota, copilota, bombardiere, navigatore, operatori delle mitragliatrici, ingegnere di volo, operatore radio). Motori: 4 motori radiali Pratt & Whitney R-1830-65 Twin Wasp da 1.200 hp ciascuno. Velocità massima: Circa 467 km/h. Raggio operativo: Fino a 3.400 km con carico di bombe completo. Carico bellico: Fino a 8.000 libbre (3.600 kg) di bombe in configurazione normale. Bombardamenti a lungo raggio riducevano il carico per aumentare l'autonomia. Armamento difensivo: Il B-24J era equipaggiato con una potente difesa antiaerea, composta da: 10 mitragliatrici Browning M2 da 12,7 mm, posizionate in: Torretta frontale. Torretta dorsale. Torretta di coda. Finestrini laterali. Torretta ventrale (modello a sfera retrattile). Design e caratteristiche uniche: Ala alta a sbalzo: Utilizzava un'ala Davis, con un profilo aerodinamico avanzato per migliorare il rapporto portanza-resistenza. Carrello retrattile: Primo bombardiere pesante degli Stati Uniti a utilizzare un carrello d'atterraggio retrattile. Autonomia: Superiore rispetto al più famoso B-17 Flying Fortress, rendendolo ideale per missioni transoceaniche e operazioni in aree isolate. Capacità di carico: Poteva trasportare un carico di bombe maggiore rispetto al B-17. Impiego operativo: Il B-24J Liberator è stato utilizzato in molti teatri della Seconda Guerra Mondiale: Europa: Bombardamenti strategici su città e infrastrutture industriali tedesche. Pacifico: Raid a lungo raggio contro basi giapponesi e pattuglie antisommergibile. Atlantico: Operazioni di scorta e antisommergibile per proteggere i convogli alleati dagli U-Boot tedeschi. Prestazioni durante la guerra: Uno dei bombardieri più prodotti nella storia, con oltre 18.000 unità costruite. Fondamentale per la strategia di bombardamenti alleati, grazie alla sua autonomia e capacità di carico. Impiegato anche dopo la guerra in ruoli di trasporto e pattugliamento. Sintesi finale: Il B-24J Liberator è stato uno degli aerei più versatili e determinanti della Seconda Guerra Mondiale. La sua capacità di trasportare un carico maggiore e coprire lunghe distanze lo ha reso indispensabile in missioni strategiche, contribuendo in modo significativo al successo delle forze alleate.
Kit aereo US B-24D Liberator in scala 1/48 - Modello Hobby Boss. Il B-24D Liberator è una delle prime varianti prodotte in serie del bombardiere strategico pesante Consolidated B-24 Liberator, sviluppato dagli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Progettato per operazioni a lungo raggio, il B-24D rappresenta una versione migliorata rispetto ai modelli iniziali, introducendo modifiche per aumentare le capacità offensive e difensive. Caratteristiche principali: Tipo: Bombardiere strategico pesante. Produttore: Consolidated Aircraft. Primo volo: 1939 (versione base), B-24D operativo dal 1942. Equipaggio: 10 membri (pilota, copilota, bombardiere, navigatore, mitraglieri, operatore radio, ingegnere di volo). Motori: 4 motori radiali Pratt & Whitney R-1830-43 Twin Wasp da 1.200 hp ciascuno. Velocità massima: Circa 467 km/h. Raggio operativo: Fino a 3.400 km con carico di bombe completo. Carico bellico: Fino a 3.600 kg di bombe in configurazione standard. Armamento difensivo: Il B-24D era armato con: 10 mitragliatrici Browning M2 da 12,7 mm, posizionate in: Torretta frontale. Torretta dorsale. Torretta di coda. Finestrini laterali. Torretta ventrale (modello retrattile a sfera). Questa configurazione difensiva lo rendeva un avversario temibile per i caccia nemici. Design e innovazioni: Ala Davis: Utilizzava un'ala innovativa con un profilo aerodinamico avanzato per aumentare l'efficienza del volo. Autonomia e carico: Maggiore rispetto a molti altri bombardieri dell'epoca, rendendolo adatto per missioni a lung