Kit Ukrainian APC BTR-4E (modified hull) con corazzatura a listelli in scala 1/72 - Modello IBG. Il BTR-4E è un veicolo corazzato per il trasporto truppe (APC, Armored Personnel Carrier) di progettazione ucraina, sviluppato per offrire una piattaforma modulare e versatile in grado di soddisfare diverse esigenze operative. Il modello con scafo modificato rappresenta un miglioramento del design originale, con modifiche volte a migliorare la protezione e l’efficacia in combattimento. Caratteristiche principali Tipo: Veicolo corazzato per trasporto truppe (APC). Origine: Ucraina. Produttore: Kharkiv Morozov Machine Building Design Bureau. Entrata in servizio: 2009 (versione originale). Specifiche tecniche Peso: Circa 21 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 7,76 m. Larghezza: 2,93 m. Altezza: 3,2 m. Equipaggio: 3 membri (comandante, pilota, artigliere) + fino a 8 soldati trasportati. Propulsione Motore: Diesel a sei cilindri 3TD-3A o simile. Potenza: Circa 500-600 CV, a seconda della configurazione. Velocità massima: Su strada: Fino a 110 km/h. In acqua: 10 km/h (grazie alla propulsione anfibia). Autonomia: 700 km su strada. Armamento La configurazione del BTR-4E è modulare, consentendo l'installazione di diverse stazioni d'arma. Il modello più comune include: Torretta Parus o Grom: Cannone automatico: 30 mm. Mitragliatrice coassiale: 7,62 mm. Lanciamissili guidati: Per missili anticarro (ATGM) come lo Skif o Barrier. Lanciagranate automatico: 30 mm opzionale. Caratteristiche dello scafo modificato Il modello con scafo modificato introduce miglioramenti significativi rispetto alla versione standard: Corazza rinforzata: Incremento della protezione contro mine, ordigni esplosivi improvvisati (IED) e proiettili perforanti. Scafo con design angolato per migliorare la deflessione dei colpi. Sistemi di sopravvivenza: Miglior protezione per l'equipaggio contro esplosioni sotto il veicolo. Interni rivestiti per ridurre le schegge in caso di penetrazione. Modifiche strutturali: Ridisegno del comparto motore e dei sistemi di ventilazione. Miglioramento della disposizione interna per il trasporto delle truppe. Capacità anfibia ottimizzata: Maggiore stabilità in acqua grazie alle modifiche allo scafo e al sistema di propulsione anfibia. Utilizzo operativo Il BTR-4E è stato impiegato attivamente dall'esercito ucraino durante il conflitto del Donbass e l'invasione russa del 2022. Le sue capacità modulari e la mobilità lo rendono adatto a una vasta gamma di operazioni, tra cui: Trasporto di truppe. Supporto al fuoco. Pattugliamento e ricognizione. Difesa anticarro. La versione con scafo modificato è stata progettata per rispondere meglio alle condizioni moderne del campo di battaglia, in particolare per resistere alle minacce asimmetriche come mine e IED. Vantaggi Modularità : Configurabile con diversi sistemi d'arma e opzioni di protezione. Mobilità eccellente: Elevata velocità su strada e capacità anfibia. Protezione migliorata: Il design dello scafo offre maggiore sicurezza per l'equipaggio. Svantaggi Costo elevato: Rispetto ai modelli più vecchi come il BTR-70 o BTR-80. Manutenzione complessa: A causa delle tecnologie avanzate e del motore ad alta potenza. Sintesi Il BTR-4E con scafo modificato è un'evoluzione moderna e avanzata degli APC ucraini, progettata per affrontare le sfide del campo di battaglia contemporaneo. La sua versatilità , protezione potenziata e capacità di trasporto truppe lo rendono un asset strategico per le forze armate ucraine, dimostrando le sue capacità in conflitti recenti.
Kit Ukrainian APC BTR-4E (modified hull) in scala 1/72 - Modello IBG. Il BTR-4E è un veicolo corazzato per il trasporto truppe (APC, Armored Personnel Carrier) di progettazione ucraina, sviluppato per offrire una piattaforma modulare e versatile in grado di soddisfare diverse esigenze operative. Il modello con scafo modificato rappresenta un miglioramento del design originale, con modifiche volte a migliorare la protezione e l’efficacia in combattimento. Caratteristiche principali Tipo: Veicolo corazzato per trasporto truppe (APC). Origine: Ucraina. Produttore: Kharkiv Morozov Machine Building Design Bureau. Entrata in servizio: 2009 (versione originale). Specifiche tecniche Peso: Circa 21 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 7,76 m. Larghezza: 2,93 m. Altezza: 3,2 m. Equipaggio: 3 membri (comandante, pilota, artigliere) + fino a 8 soldati trasportati. Propulsione Motore: Diesel a sei cilindri 3TD-3A o simile. Potenza: Circa 500-600 CV, a seconda della configurazione. Velocità massima: Su strada: Fino a 110 km/h. In acqua: 10 km/h (grazie alla propulsione anfibia). Autonomia: 700 km su strada. Armamento La configurazione del BTR-4E è modulare, consentendo l'installazione di diverse stazioni d'arma. Il modello più comune include: Torretta Parus o Grom: Cannone automatico: 30 mm. Mitragliatrice coassiale: 7,62 mm. Lanciamissili guidati: Per missili anticarro (ATGM) come lo Skif o Barrier. Lanciagranate automatico: 30 mm opzionale. Caratteristiche dello scafo modificato Il modello con scafo modificato introduce miglioramenti significativi rispetto alla versione standard: Corazza rinforzata: Incremento della protezione contro mine, ordigni esplosivi improvvisati (IED) e proiettili perforanti. Scafo con design angolato per migliorare la deflessione dei colpi. Sistemi di sopravvivenza: Miglior protezione per l'equipaggio contro esplosioni sotto il veicolo. Interni rivestiti per ridurre le schegge in caso di penetrazione. Modifiche strutturali: Ridisegno del comparto motore e dei sistemi di ventilazione. Miglioramento della disposizione interna per il trasporto delle truppe. Capacità anfibia ottimizzata: Maggiore stabilità in acqua grazie alle modifiche allo scafo e al sistema di propulsione anfibia. Utilizzo operativo Il BTR-4E è stato impiegato attivamente dall'esercito ucraino durante il conflitto del Donbass e l'invasione russa del 2022. Le sue capacità modulari e la mobilità lo rendono adatto a una vasta gamma di operazioni, tra cui: Trasporto di truppe. Supporto al fuoco. Pattugliamento e ricognizione. Difesa anticarro. La versione con scafo modificato è stata progettata per rispondere meglio alle condizioni moderne del campo di battaglia, in particolare per resistere alle minacce asimmetriche come mine e IED. Vantaggi Modularità : Configurabile con diversi sistemi d'arma e opzioni di protezione. Mobilità eccellente: Elevata velocità su strada e capacità anfibia. Protezione migliorata: Il design dello scafo offre maggiore sicurezza per l'equipaggio. Svantaggi Costo elevato: Rispetto ai modelli più vecchi come il BTR-70 o BTR-80. Manutenzione complessa: A causa delle tecnologie avanzate e del motore ad alta potenza. Sintesi Il BTR-4E con scafo modificato è un'evoluzione moderna e avanzata degli APC ucraini, progettata per affrontare le sfide del campo di battaglia contemporaneo. La sua versatilità , protezione potenziata e capacità di trasporto truppe lo rendono un asset strategico per le forze armate ucraine, dimostrando le sue capacità in conflitti recenti.
Kit Semovente M40 da 75/18 in scala 1/72 - Modello IBG. Il Semovente M40 da 75/18 è stato un cacciacarri italiano sviluppato e utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Basato sullo scafo del carro armato M13/40, il semovente era armato con un cannone da 75 mm e fu progettato per fornire supporto diretto alla fanteria e per affrontare mezzi corazzati nemici. Caratteristiche principali Tipo: Semovente d'artiglieria/cacciacarri. Anno di entrata in servizio: 1941. Produttore: Ansaldo-Fiat. Ruolo: Supporto alla fanteria e difesa anticarro. Conflitti: Ampiamente utilizzato nella Campagna del Nord Africa e in Italia. Specifiche tecniche Peso: 14 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 4,92 m. Larghezza: 2,20 m. Altezza: 1,85 m. Equipaggio: 3 uomini (comandante/artigliere, pilota, caricatore). Motore: Fiat SPA 8T diesel. Potenza: 125 CV. Velocità massima: 32 km/h su strada. Autonomia: 200 km su strada. Armamento Cannone principale: 75/18 Mod. 34, un cannone da 75 mm a tiro rapido montato in casamatta fissa. Progettato per sparare sia munizioni ad alto esplosivo (HE) per supporto di fanteria sia proiettili perforanti (AP) per il combattimento anticarro. Armamento secondario: Una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm, utilizzata principalmente per la difesa ravvicinata. Corazza Protezione: Spessori variabili da 14 mm a 50 mm. Sufficiente per proteggere l'equipaggio da armi leggere e schegge, ma vulnerabile ai cannoni anticarro alleati. Ruolo operativo Supporto alla fanteria: Usato per distruggere postazioni fortificate e veicoli leggeri. Cacciacarri: Capace di affrontare i carri armati nemici più leggeri, ma con difficoltà contro mezzi meglio corazzati come lo Sherman. Impiego tattico: Utilizzato principalmente come supporto a fuoco mobile, con limitate capacità di manovra rispetto ai carri armati convenzionali. Vantaggi Progetto semplice ed economico: Il Semovente M40 era relativamente facile da produrre, anche in condizioni di risorse limitate. Versatilità del cannone da 75 mm: Efficace sia contro bersagli corazzati che in funzione di artiglieria. Sagoma bassa: Difficile da individuare e colpire in combattimento. Svantaggi Casamatta fissa: La torretta non ruotante limitava il campo di tiro. Protezione insufficiente: La corazza non era all'altezza dei cannoni anticarro moderni. Prestazioni del motore: La bassa potenza del motore ne limitava la velocità e la mobilità . Utilizzo storico Il Semovente M40 da 75/18 giocò un ruolo importante durante la Campagna del Nord Africa, dove fu temuto dai mezzi corazzati britannici grazie alla sua efficacia contro bersagli corazzati e fortificazioni. Continuò a essere impiegato sul fronte italiano dopo l'armistizio, sia dalle forze della Repubblica Sociale Italiana che dai tedeschi. Sintesi Il Semovente M40 da 75/18 fu una soluzione ingegnosa alle necessità belliche italiane, combinando versatilità e semplicità in un mezzo efficace per il supporto alla fanteria e il combattimento anticarro. Nonostante i limiti strutturali e di protezione, riuscì a ottenere buoni risultati grazie al potente cannone da 75 mm e al suo impiego tattico. Rimane uno dei veicoli corazzati più iconici delle forze armate italiane durante la Seconda Guerra Mondiale.
Kit Panzerbefehlswagen II a2 con torre di osservazione in scala 1/35 - Modello IBG. Il Panzerbefehlswagen II a2 (o Pz.Bef.Wg. II a2) era una variante del carro armato leggero tedesco Panzer II, progettata come veicolo comando per l'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Era equipaggiato con una torretta modificata per includere una torre di osservazione, rendendolo particolarmente adatto a ruoli di comando e coordinamento sul campo di battaglia. Caratteristiche principali Ruolo: Veicolo comando e osservazione. Produzione: Variante prodotta in piccole quantità rispetto al Panzer II standard. Utilizzo: Impiegato principalmente all'inizio della guerra, quando i veicoli corazzati tedeschi avevano bisogno di coordinamento diretto sul campo. Specifiche tecniche Peso: Circa 9,5 tonnellate. Equipaggio: 3 membri (comandante, pilota, operatore radio). Motore: Motore Maybach HL 62 TR, 6 cilindri a benzina. Velocità massima: Circa 40 km/h su strada. Autonomia: Circa 190 km su strada. Modifiche rispetto al Panzer II standard Torre di osservazione: Una torretta fissa o modificata, progettata per una migliore visibilità e comunicazione con le altre unità . Non aveva lo stesso armamento della torretta originale, poiché era ottimizzata per funzioni di comando e ricognizione. Comunicazioni avanzate: Equipaggiato con una radio a lungo raggio e sistemi di comunicazione più sofisticati rispetto al Panzer II standard. Corazza: Simile al Panzer II standard, con uno spessore massimo di 15 mm, sufficiente solo contro armi leggere e schegge. Ruolo operativo Il Panzerbefehlswagen II a2 con torre di osservazione era utilizzato per: Coordinamento delle unità corazzate:Serviva come punto di comando mobile per i comandanti delle unità di carri armati. Osservazione e ricognizione:La torre di osservazione forniva una visione migliore del campo di battaglia, rendendolo utile per pianificare e coordinare le operazioni. Supporto alle unità corazzate leggere:Era spesso integrato nelle formazioni corazzate leggere, dove la velocità e la mobilità erano essenziali. Limiti operativi Protezione insufficiente: La corazza leggera lo rendeva vulnerabile agli attacchi nemici, specialmente con l'evoluzione delle armi anticarro. Armamento ridotto: Spesso disarmato o equipaggiato solo con mitragliatrici leggere, non era adatto al combattimento diretto. Uso limitato: Con l'evoluzione della guerra, fu gradualmente sostituito da veicoli comando più robusti e avanzati. Sintesi Il Panzerbefehlswagen II a2 con torre di osservazione è stato uno dei primi tentativi di creare veicoli comando mobili per le forze corazzate tedesche. Sebbene efficace nelle prime fasi della guerra, il rapido avanzamento delle tecnologie belliche e la crescente potenza di fuoco degli eserciti nemici resero obsoleta questa soluzione leggera. Rimane un interessante esempio di adattamento e innovazione nelle operazioni corazzate della Wehrmacht.
Kit FV4101 Charioteer Mk.VIIA in scala 1/72 - Modello IBG. Il FV4101 Charioteer Mk.VIIA era un cacciacarri britannico derivato dal carro armato Cromwell e sviluppato durante gli anni '50. Fu progettato per migliorare la capacità di affrontare carri armati pesanti utilizzando un armamento più potente, in un periodo in cui il Regno Unito stava cercando di modernizzare le sue forze corazzate nel contesto della Guerra Fredda. Caratteristiche principali Tipo: Cacciacarri/Carro da supporto. Sviluppo: Iniziato nei primi anni '50, in risposta alla necessità di aggiornare i carri Cromwell. Produzione: Circa 400 esemplari costruiti. Servizio: Utilizzato principalmente da eserciti stranieri dopo il ritiro dal servizio britannico. Specifiche tecniche Scafo: Derivato dal carro armato Cromwell Mk.VII, con modifiche per ospitare una nuova torretta. Peso: Circa 28 tonnellate. Motore: Rolls-Royce Meteor, 12 cilindri a benzina. Potenza: 600 CV. Velocità massima: Circa 50 km/h su strada. Autonomia: Circa 265 km su strada. Equipaggio: 4 membri (comandante, artigliere, caricatore, pilota). Armamento Cannone principale: Un cannone da 20 libbre (84 mm), lo stesso utilizzato sul carro Centurion Mk.3. Capacità di affrontare carri pesanti con proiettili perforanti ad alta velocità . Armamento secondario: Una mitragliatrice Browning M1919A4 coassiale da 7,62 mm. Corazza Protezione: La corazza del Cromwell fu mantenuta, con spessori che variavano da 20 mm a 76 mm. La torretta era leggermente migliorata, ma complessivamente il Charioteer era vulnerabile alle armi anticarro moderne. Ruolo operativo Scopo primario: Progettato per offrire supporto anticarro a lungo raggio e fungere da veicolo di supporto nelle unità corazzate. La sua mobilità lo rendeva adatto a operazioni rapide e manovre difensive. Conflitti: Sebbene non utilizzato in combattimento dal Regno Unito, il Charioteer fu esportato in numerosi paesi, tra cui Giordania, Libano e Finlandia, e vide azione in conflitti locali. Limiti Corazza leggera: Insufficiente contro le armi moderne dell'epoca, soprattutto contro missili anticarro e artiglieria avanzata. Design obsoleto: Basato su uno scafo della Seconda Guerra Mondiale, risultava poco competitivo rispetto ai carri armati contemporanei. Sovraccarico del telaio: La torretta e il cannone più grandi mettevano a dura prova il telaio del Cromwell, influenzando la stabilità e le prestazioni. Sintesi Il FV4101 Charioteer Mk.VIIA rappresenta un tentativo di adattare una piattaforma collaudata come il Cromwell alle esigenze di un'epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione dei carri armati. Sebbene non abbia avuto un impatto significativo nel servizio britannico, fu apprezzato da paesi importatori grazie al suo armamento potente e alla relativa economicità . Tuttavia, il suo design datato ne limitò l'efficacia sul campo rispetto ai moderni cacciacarri e carri armati degli anni '50 e '60.
Kit Auto blindata britannica Daimler Mk.I con adattatore Littlejohn in scala 1/72 - Modello IBG. La Daimler Mk.I è un’autoblindo britannica utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale, famosa per la sua combinazione di velocità , mobilità e potenza di fuoco, che la rendeva ideale per ricognizioni e supporto in battaglia. Prodotta dalla Daimler Company, fu uno dei migliori veicoli corazzati leggeri della guerra. Caratteristiche principali Ruolo: Veicolo blindato per ricognizione. Progettazione: Sviluppata a partire dal 1939, entrò in servizio nel 1941. Peso: Circa 7 tonnellate. Dimensioni: Lunghezza: 4,2 metri. Larghezza: 2,3 metri. Altezza: 2,3 metri. Corazzatura: Spessore massimo: 16 mm, sufficiente per proteggere l'equipaggio da armi leggere e schegge. Prestazioni Motore: Daimler-Benz 6 cilindri a benzina, 95 cavalli. Velocità massima: Circa 80 km/h su strada. Autonomia: Fino a 320 km. Trazione: Integrale (4x4), che le permetteva di affrontare terreni difficili. Armamento Primario: Cannone da 2 libbre (40 mm), un’arma standard per i veicoli blindati britannici dell’epoca. Secondario: Mitragliatrice coassiale BESA da 7,92 mm. Equipaggiamento opzionale: Fumogeni per supporto tattico. Equipaggio Numero di membri: 3 Comandante. Mitragliere. Pilota. Impiego operativo Teatri di guerra: Utilizzata principalmente nei teatri europei e nordafricani. Contribuì alla ricognizione e al supporto delle forze alleate, dimostrandosi particolarmente efficace in missioni di pattugliamento. Punti di forza: Alta velocità e manovrabilità . Buona potenza di fuoco per un veicolo di piccole dimensioni. Limitazioni: Corazzatura insufficiente contro armi pesanti o cannoni anticarro. Obsolescenza dell’armamento verso la fine del conflitto. Evoluzioni La Daimler Mk.I fu seguita dalla Daimler Mk.II, una versione migliorata con leggere modifiche meccaniche e aggiornamenti per aumentarne l'efficienza in battaglia. La Mk.I rimase comunque in servizio fino agli anni '50 in vari eserciti. La Daimler Mk.I è ricordata come una delle più affidabili e versatili autoblindo della Seconda Guerra Mondiale, apprezzata per la sua efficacia nelle missioni di esplorazione e il supporto alle unità di fanteria.
Kit aereo Su-22UM3K in Polish Air Force in scala 1/72 - Modello IBG. Il Su-22UM3K è una versione biposto del caccia-bombardiere supersonico Sukhoi Su-22, progettato dall'Unione Sovietica come variante esportata del Su-17, uno dei velivoli più versatili della sua epoca. È stato sviluppato negli anni '70 come aereo d'attacco al suolo con capacità multiruolo e configurato per missioni di addestramento operativo e combattimento. Caratteristiche principali del Su-22UM3K Design e configurazione: Il Su-22UM3K è una variante biposto del Su-22, dotata di un secondo abitacolo per il copilota o istruttore, situato dietro il pilota principale. Mantenendo il caratteristico design a ala a geometria variabile, le ali possono essere regolate per ottimizzare le prestazioni a diverse velocità , rendendolo efficace sia a bassa velocità per attacchi al suolo sia ad alta velocità per incursioni rapide. Motore: Alimentato dal motore turboreattore Tumansky R-29BS-300, che gli consente una velocità massima di circa 1.860 km/h (Mach 1.5). Sebbene più lento rispetto ad alcuni caccia puri, offre un'eccellente capacità di carico per armi e autonomia. Armamento: Cannone interno NR-30 da 30 mm, per difesa ravvicinata. Ampia capacità di carico, con fino a 4.000 kg di armamenti distribuiti su 10 punti di attacco, inclusi: Bombe convenzionali e guidate. Missili aria-terra (es. Kh-25, Kh-29) e aria-aria (R-60 per autodifesa). Razzi non guidati per missioni di supporto tattico. Elettronica e avionica: Aggiornamenti avionici rispetto alle versioni precedenti, con radar migliorato per navigazione e designazione di bersagli. Dotato di sistemi di guerra elettronica e contromisure per aumentare la sopravvivenza in combattimento. Ruolo operativo: Progettato principalmente per missioni di attacco al suolo, supporto aereo ravvicinato e ricognizione. La configurazione biposto lo rende ideale anche per il training avanzato dei piloti, mantenendo la piena capacità operativa. Storia e utilizzo Il Su-22UM3K è stato ampiamente esportato negli anni '70 e '80 in diversi paesi alleati dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, oltre che in nazioni del Medio Oriente, Asia e Africa. Operato da forze aeree come quelle di Polonia, Siria, Iran, Angola e Libia, è stato coinvolto in numerosi conflitti regionali, dimostrando la sua robustezza e versatilità . Rimane operativo in alcuni paesi grazie a programmi di modernizzazione. Limiti e vantaggi Vantaggi: Elevata versatilità e capacità di carico. Configurazione biposto che unisce addestramento e missioni operative. Affidabilità in ambienti operativi difficili. Limiti: Avionica ormai superata rispetto ai moderni caccia multiruolo. Vulnerabilità agli aerei e ai sistemi antiaerei di ultima generazione. Rilevanza storica Il Su-22UM3K rappresenta un'importante fase nell'evoluzione degli aerei d'attacco sovietici, combinando tecnologia collaudata con caratteristiche multiruolo. Ancora oggi è un simbolo della capacità sovietica di produrre velivoli robusti e adattabili per le esigenze globali.
Kit Scammell Pioneer Tank Transporter con rimorchio TRCU30 e Crusader Mk.I/II in scala 1/72 - Modello IBG. Scammell Pioneer Tank Transporter Il Scammell Pioneer è un veicolo britannico da trasporto pesante progettato negli anni '30 e utilizzato ampiamente durante la Seconda Guerra Mondiale. Era noto per la sua affidabilità e robustezza nel trasporto di carri armati e altri carichi pesanti. Ruolo: Trasporto di carri armati e rimorchio di artiglieria pesante. Motore: Diesel da 6 cilindri, con una potenza di circa 52 cavalli. Trazione: 6x4, il che lo rendeva adatto a terreni difficili. Capacità di carico: In grado di trasportare carri armati leggeri e medi o di trainare rimorchi pesanti. Varianti: Comprendeva versioni progettate specificamente per il trasporto di carri armati, recupero di veicoli danneggiati e trasporto di artiglieria. Utilizzato in teatri di guerra come l'Europa, l'Africa settentrionale e l'Asia, il Pioneer si dimostrò indispensabile per la logistica delle forze armate britanniche. Scammell Pioneer TRCU30 La variante TRCU30 del Scammell Pioneer è una versione specifica progettata per il trasporto di carri armati pesanti. Questo modello era equipaggiato con un rimorchio a pianale ribassato, in grado di trasportare mezzi corazzati pesanti fino a 30 tonnellate. Caratteristiche principali: Rimorchio ribassato che facilitava il carico/scarico dei veicoli. Maggiore capacità di trasporto rispetto alle versioni standard. Uso operativo: Essenziale per il trasporto di carri armati come i Churchill o i Sherman, specialmente in teatri di guerra dove le infrastrutture stradali erano insufficienti. Crusader Mk.I/II Il Crusader è un carro armato britannico di classe cacciacarri/carro veloce utilizzato principalmente durante la Seconda Guerra Mondiale. Le varianti Mk.I e Mk.II rappresentano le prime versioni di questo mezzo. Design: Carro veloce e leggero, progettato per operazioni di ricognizione e supporto rapido. Armamento principale: cannone da 2 libbre (40 mm). Armamento secondario: mitragliatrici BESA da 7,92 mm. Motore: Liberty L-12, a 12 cilindri, con una velocità massima di circa 42 km/h. Corazzatura: Mk.I: Corazzatura massima di 40 mm. Mk.II: Corazzatura migliorata fino a 49 mm. Limitazioni: Leggera corazzatura rispetto ai carri tedeschi. Problemi meccanici frequenti, in particolare con il sistema di raffreddamento. Impiego operativo: Fu utilizzato principalmente nelle campagne del Nord Africa, dove la sua velocità era un vantaggio. Tuttavia, il suo cannone da 2 libbre divenne rapidamente obsoleto contro i carri tedeschi più pesanti. In Sintesi Scammell Pioneer Tank Transporter: Veicolo pesante britannico usato per il trasporto di carri e artiglieria. Scammell Pioneer TRCU30: Variante del Pioneer per il trasporto di mezzi pesanti su rimorchio. Crusader Mk.I/II: Carro veloce britannico, usato prevalentemente nel Nord Africa ma con limiti di armamento e corazzatura.
Kit Autocarro italiano 3Ro con obice da 100 mm 100/17 in scala 1/72 - Modello IBG. Il 3Ro è un camion militare pesante utilizzato dall'Esercito Italiano durante la Seconda Guerra Mondiale, prodotto dalla casa automobilistica italiana Fiat. Questo veicolo è un esempio significativo dei mezzi di trasporto tattici utilizzati dalle forze armate italiane nel corso del conflitto, essendo robusto e versatile per una varietà di ruoli sul campo di battaglia. Caratteristiche Tecniche Produzione: Realizzato a partire dagli anni '30 fino ai primi anni '40. Motore: Equipaggiato con un motore diesel a 6 cilindri da 8.525 cm³, che sviluppava una potenza di circa 95 cavalli. Capacità di carico: Poteva trasportare un carico massimo di 8 tonnellate, rendendolo adatto sia per il trasporto di truppe che di materiali. Trasmissione: Dotato di trazione posteriore 4x2, il 3Ro era progettato principalmente per operazioni su strade e terreni non estremamente accidentati. Dimensioni: Lunghezza: circa 8 metri. Peso: oltre 6 tonnellate a vuoto. Velocità massima: Circa 45 km/h su strada. Impiego Operativo Il Fiat 3Ro fu ampiamente utilizzato dalle forze armate italiane in numerosi ruoli logistici e operativi, tra cui: Trasporto di truppe: Permetteva il trasporto di squadre di soldati verso il fronte. Trasporto materiali: Utilizzato per la logistica, trasportando munizioni, rifornimenti e attrezzature pesanti. Versioni specializzate: Alcuni modelli furono modificati per supportare specifiche attrezzature militari, come postazioni antiaeree o generatori. Teatri Operativi Il 3Ro fu impiegato su diversi fronti durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui: Africa Settentrionale: Usato nelle campagne del deserto, anche se la trazione limitata non lo rendeva ideale per terreni sabbiosi. Europa Orientale: Impiegato durante le operazioni italiane sul fronte russo. Italia e Balcani: Utilizzato sia nelle operazioni offensive che nella difesa del territorio nazionale. Punti di Forza e Limiti Punti di forza: Affidabilità : Il motore diesel si dimostrò robusto e relativamente semplice da mantenere. Capacità di carico: Poteva trasportare grandi quantità di materiali, essenziale per la logistica militare. Limiti: Mobilità ridotta: La trazione 4x2 lo rendeva inadatto a terreni difficili, come quelli fangosi o sabbiosi. Velocità limitata: Non era particolarmente veloce, il che poteva rallentare le operazioni. Eredità Dopo la guerra, molti esemplari di 3Ro furono utilizzati per scopi civili nella ricostruzione post-bellica dell'Italia. Il veicolo rimane un simbolo della logistica militare italiana dell'epoca, essendo stato uno dei mezzi pesanti più diffusi e versatili nelle forze armate italiane.
Kit aereo Romanian Barbarossa 1941 Vol.2 IAR.80 early & IAR.80A in scala 1/72 - Modello IBG. L'IAR.80 e l'IAR.80A sono stati caccia monoposto romeni progettati e costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale dall'azienda Industria Aeronautica Româna (IAR). Questi aerei furono il principale contributo dell'industria aeronautica romena agli sforzi bellici dell'Asse, dimostrando buone prestazioni contro i caccia avversari all'inizio del conflitto, ma soffrendo di limitazioni tecnologiche nelle fasi successive della guerra. IAR.80 Early L'IAR.80 Early è la prima versione di produzione del caccia IAR.80, introdotta nel 1940. È stato uno dei caccia più moderni della sua epoca tra quelli progettati al di fuori delle principali potenze industriali. Caratteristiche principali: Motore: Era equipaggiato con un motore radiale IAR K14-IV C32 (una versione costruita su licenza del francese Gnome-Rhône 14K). Potenza: circa 870 CV, che gli consentiva una velocità massima di circa 510 km/h. Design: Struttura monoplana interamente metallica, con ala bassa e carrello retrattile. Era progettato con un abitacolo chiuso e linee aerodinamiche moderne per l'epoca. Armamento: La prima versione era equipaggiata con 2 mitragliatrici FN Browning da 7,92 mm montate nelle ali, un armamento considerato insufficiente rispetto agli standard internazionali. Prestazioni e utilizzo: Fu apprezzato per la manovrabilità e la stabilità. Utilizzato principalmente per la difesa aerea, soprattutto contro i bombardieri sovietici nelle fasi iniziali della campagna sul fronte orientale. IAR.80A L'IAR.80A è una versione aggiornata dell'IAR.80, introdotta nel 1941 per migliorare le prestazioni e, soprattutto, l'armamento, che era un punto debole del modello originale. Caratteristiche principali: Motore: Montava un motore IAR K14-IV C36, una versione leggermente più potente, con 930 CV, che migliorava leggermente la velocità e la salita. Design: Esteticamente simile all'IAR.80 Early, ma con alcune migliorie nei dettagli aerodinamici e nella protezione del pilota, tra cui una blindatura più spessa per l'abitacolo. Armamento: L'armamento fu notevolmente potenziato rispetto alla versione Early: 4 mitragliatrici FN Browning da 7,92 mm, migliorando la capacità di fuoco contro i velivoli nemici. L'armamento era ancora leggero rispetto ai velivoli alleati o tedeschi dell'epoca. Prestazioni e utilizzo: Rimase efficace nelle fasi iniziali della guerra, ma iniziò a essere surclassato dai caccia più moderni verso il 1943. Impiegato sia in missioni di intercettazione che di supporto aereo ravvicinato. Ruolo nella Seconda Guerra Mondiale Gli IAR.80 Early e IAR.80A furono utilizzati principalmente dalla For?ele Aeriene Regale ale României (Aeronautica Militare Reale Romena). Combatterono sul fronte orientale contro i sovietici e nella difesa dei cieli romeni contro i bombardamenti alleati. Nonostante la loro obsolescenza nel corso del conflitto, questi caccia rimasero in servizio fino al termine della guerra, spesso aggiornati in versioni più avanzate (IAR.81). Limiti e significato storico Sebbene gli IAR.80 e 80A fossero considerati moderni all'inizio del conflitto, la loro progettazione locale non poteva tenere il passo con l'evoluzione dei caccia delle grandi potenze. Rappresentano uno dei più importanti risultati dell'ingegneria aeronautica romena e il tentativo della Romania di sviluppare una capacità militare autonoma. Questi velivoli sono oggi simboli del patrimonio aeronautico romeno, celebrati come esempio dell'ingegno nazionale durante un periodo di grandi difficoltà geopolitiche.
Kit caccia Focke-Wulf Fw 190D-14 Prototype "Limited Edition" in scala 1/72 - Modello IBG. Il Focke-Wulf Fw 190D-14 è una variante sperimentale della celebre serie di caccia tedeschi Fw 190, progettata durante la Seconda Guerra Mondiale per ottenere migliori prestazioni in quota e competere con i caccia alleati avanzati. Appartiene alla famiglia "Dora", caratterizzata dalla fusoliera allungata e dall'uso di motori in linea piuttosto che radiali, per incrementare velocità e manovrabilità alle alte altitudini. Caratteristiche principali Ruolo: Caccia-intercettore ad alte prestazioni. Progetto: Evoluzione del Fw 190D-13, con motori e armamenti migliorati. Costruttore: Focke-Wulf Flugzeugbau GmbH. Configurazione: Monoplano ad ala bassa, struttura interamente metallica. Motorizzazione Motore: Daimler-Benz DB 603LA a 12 cilindri a V raffreddato a liquido. Potenza: Circa 2.000 cavalli, ottimizzato per prestazioni ad alta quota. Velocità massima: Circa 730 km/h (stimata, dato che pochi prototipi furono completati). Autonomia: Circa 900 km, con serbatoi ausiliari opzionali. Armamento Primario: 2 cannoni MG 151/20 da 20 mm montati nelle ali. 1 cannone MK 108 da 30 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica. Optional: Capacità di trasportare bombe leggere o razzi per attacchi al suolo. Caratteristiche tecniche Dimensioni: Lunghezza: 10,2 metri. Apertura alare: 10,5 metri. Peso massimo al decollo: Circa 4.900 kg. Carrello d'atterraggio: Retrattile, con configurazione triciclo. Storia e sviluppo Il Fw 190D-14 fu sviluppato come parte di uno sforzo per migliorare le capacità in quota della Luftwaffe, in risposta alla superiorità alleata con velivoli come il P-51 Mustang e lo Spitfire Mk.IX. Sebbene avanzato, i ritardi nello sviluppo e la carenza di risorse industriali tedesche impedirono la produzione in serie. Solo pochi prototipi furono completati, e non è chiaro se abbiano mai partecipato ad azioni di combattimento. Importanza storica Nonostante il suo status sperimentale, il Fw 190D-14 rappresenta un esempio degli sforzi della Luftwaffe per innovare i propri velivoli in una fase critica della guerra. Le sue caratteristiche lo rendono uno dei caccia tedeschi più avanzati della guerra, ma l'impatto operativo fu inesistente a causa della mancata produzione su larga scala.
M11/39 Italian Medium Tank kit in 1/72 scale - IBG model. The M11/39 was an Italian medium tank designed and built in the late 1930s. It was one of the first medium tanks produced by Italy and was mainly used during World War II, particularly in the early stages of the conflict in North Africa. Main features of the M11/39: Design and Development: The name "M11/39" is derived from the Italian classification of the time: "M" stands for "Medio" (medium), "11" indicates the weight in tons (11 tonnes), and "39" refers to the year the design was adopted, 1939. The tank was designed as an infantry support vehicle, relying on outdated design concepts, such as the arrangement of the cannon in casemate (fixed in the hull) rather than in a fully rotating turret. Armament: The main armament consisted of a 37 mm Vickers-Terni cannon, mounted in the forward hull and with a limited angle of fire. The M11/39 was also equipped with two 8-mm Breda Model 38 machine guns mounted in a small revolving turret. Armor: The armor varied between 6 and 30 mm thick, offering limited protection, particularly against enemy anti-tank guns and tanks. Propulsion and Mobility: It was powered by a 105-hp SPA 8T diesel engine, which enabled it to reach a maximum speed of about 32 km/h on the road. The M11/39 had an operational range of about 200 km on road, but was limited in rough terrain because of its poor mobility. Operational use: The M11/39 was mainly employed during the early stages of the North African campaign, beginning in 1940, especially in battles in Libya against British forces. However, the tank quickly proved obsolete compared to Allied tanks, with its limited armament and inadequate armor failing to compete effectively against the more modern British tanks. Legacy: Because of its limitations, the M11/39 was soon replaced by more modern and powerful tanks, such as the M13/40, which was a significant improvement in terms of armament, armor, and mobility. In summary, the M11/39 was an attempt by Italy to develop a medium tank, but its technical characteristics and antiquated design quickly made it outdated on the battlefield. Nevertheless, it represents an important milestone in the development of Italian tank technology during World War II.
IBG 72564 I.A.R 80 Early-Gathering Storm 1941 aircraft kit in 1/72 scale - IBG model. TheI.A.R. 81C is an improved version of the I.A.R. 80 fighter produced in Romania during World War II. While the I.A.R. 80 was initially conceived as a fighter, later versions, such as the I.A.R. 81, were modified to also serve as a fighter-bomber and interceptor. Main features of the I.A.R. 81C: Development and Design: The I.A.R. 81C was one of the last and most advanced versions of the I.A.R. 80/81 series. It was developed to improve the combat capabilities of the aircraft, which was becoming obsolete compared to more modern fighters. The main difference between the I.A.R. 81 and the I.A.R. 80 was the integration of attachment points under the wings for carrying bombs or rockets, making it suitable for ground attack missions. The I.A.R. 81C version was equipped with 20 mm guns (Mauser MG 151/20 cannons), which represented a significant increase in firepower compared to the previous versions, which were armed mainly with machine guns. Engine: It mounted an IAR K14-IV C36 radial engine with a maximum power output of about 960 hp, derived from the French Gnome-Rhône engines. Performance: Top speed: About 550 km/h. The I.A.R. 81C's speed and maneuverability were comparable to other fighters of its generation, although it was surpassed by newer Allied and German models. The C version was optimized for interception and ground attack missions. Role during 1944: The term "Great Air Battles of 1944" refers to a series of significant air battles in which I.A.R. 81C was involved, particularly during the final stages of the war. In 1944, Romania was under increasing pressure from Allied air forces, particularly the United States Army Air Forces (USAAF), which conducted heavy strategic bombing raids on Romania's oil infrastructure, crucial to the German war effort. The I.A.R. 81C was employed in the defense against these bombings, participating in intense air battles against Allied bombers and their escort fighters, such as P-51 Mustangs. Effectiveness and Limitations: Despite improvements, the I.A.R. 81C was now outdated by more modern technologies. Romanian pilots had to face much superior opponents in terms of performance and numbers. However, the I.A.R. 81Cs and their pilots showed courage and determination during the air battles of 1944, managing to achieve some victories against superior enemy forces. Historical significance: The I.A.R. 81C represents one of Romania's final efforts to maintain a competitive air force during World War II. The "Great Air Battles of 1944" mark one of the most intense and dramatic periods of Romanian participation in the conflict, with I.A.R. 81C as the protagonist in desperate defenses against Allied bombardment. In summary, the I.A.R. 81C was an advanced version of the Romanian I.A.R. 80 fighter, used mainly during the major air battles of 1944 to defend Romania from Allied air attacks.
IBG 72564 I.A.R 80 Early-Gathering Storm 1941 aircraft kit in 1/72 scale - IBG model. TheI.A.R. 80 was a single-engine fighter produced in Romania during World War II. It was designed and built by the Romanian aircraft industry IAR (Industria Aeronautica Româna). Although Romania was a country with limited industrial resources compared to the major powers of the time, the I.A.R. 80 proved to be an effective and competitive fighter, especially in the early years of the war. Main features of the I.A.R. 80: Design and Development: The I.A.R. 80 was developed in the late 1930s, with the first test flight in 1939. The fighter was based on a metal monocoque structure with low wings and a radial engine, offering a good balance between speed, maneuverability and firepower. Engine: In early versions, such as the I.A.R. 80 "Early," the fighter was equipped with an IAR K14 engine, based on the French Gnome-Rhône 14K engine, with power ranging from 870 to 960 hp, depending on the version. Armament: Initial versions of the I.A.R. 80 were armed with four 7.92 mm machine guns mounted in the wings. In later versions, the armament was upgraded with the addition of 20 mm guns and bombs. Performance: Top speed: About 510 km/h (in initial versions). Operating radius: Varying, but generally around 700 km. The I.A.R. 80 was known for its good maneuverability, which allowed it to compete with contemporary fighters, although it was not as fast or powerful as some of its more modern opponents. Operational use: 1941 Campaign: The term "Gathering Storm 1941" probably refers to the first war operations in which the I.A.R. 80 was involved, such as the invasion of the Soviet Union during Operation Barbarossa. The I.A.R. 80 was mainly used for air superiority missions, bomber escort, and ground attacks. The I.A.R. 80 fought in various theaters of operation, from Eastern Europe to the Balkans, and also in the defense of Romania against Allied bombing. Historical significance: The I.A.R. 80 represents one of the most significant efforts of the Romanian aviation industry and was a point of pride for Romania during the war. Although it could not compete with more modern fighters such as the Spitfire or Bf 109 in the later stages of the conflict, the I.A.R. 80 proved a respectable opponent, especially in the early years of the war. In summary, the I.A.R. 80 "Early-Gathering Storm 1941" is a reference to the early versions of this Romanian fighter, which actively participated in the early stages of World War II, demonstrating the ingenuity and ability of a country with limited resources to develop a competitive fighter.
Kit FV4101 Charioteer Mk.VIIB in Finnish service in 1/72 scale - IBG model. Overview of FV4101 Charioteer Mk. VIIB- Origin and Development: - The Charioteer was designed and produced in the United Kingdom as a tank destroyer, i.e., a vehicle specialized in destroying enemy tanks. It was developed at the end of World War II and used mainly in the years immediately following.- Design and Armament: - Main Armament: The FV4101 Charioteer Mk. VIIB was equipped with a 105-mm gun, a modified version of the Royal Ordnance L7 gun, which was very effective against opposing tanks. - Armor: The Charioteer's armor was designed to protect the vehicle, although it was lighter than the heavy battle tanks of the time. - Propulsion: The tank was equipped with a gasoline engine that gave it a relatively high speed for a tank of its class, thus improving its mobility on the battlefield.- Operational Role: - The Charioteer was used primarily for anti-tank support tasks. Its main mission was to destroy enemy tanks and protect infantry units and other vehicles from armored threats. - It was effective in both defenseand attack, operating mainly in the context of armored battles and in contexts where fire superiority was crucial.- Service: - World War II and Postwar: Although the Charioteer was developed at the end of the war, it entered operational service soon after the conflict. It was used mainly by the British armed forces and some other nations that acquired the vehicle after the war. - Legacy: After World War II, the Charioteer was gradually replaced by more modern and advanced vehicles, but it remained in use until the 1960s in some armed forces.The FV4101 Charioteer Mk. VIIB is an example of how military vehicles can rapidly evolve to meet the needs of modern conflicts and how armaments and technologies adapt to the challenges of the battlefield.
Aircraft kit 90/53 90mm Italian Anti Aircraft Gun in 1/72 scale - IBG Model. The 90/53 Model 1939 was an Italian anti-aircraft gun used during World War II. Produced by the Ansaldo company, it was a versatile and powerful weapon capable of hitting both air and ground targets. The number "90/53" indicates the caliber of the weapon (90 mm) and the length of the barrel, expressed in calibers (53 times the caliber). Here are the main characteristics of the cannon: Caliber: 90 mm Barrel length: 53 calibers (about 4.77 meters) Primary use: Anti-aircraft defense against bombers and aircraft from high altitudes Secondary use: Also used as an antitank weapon and for land bombardment, given its power and accuracy Maximum range: About 12,000 meters in height and 17,400 meters in horizontal range Rate of fire: About 19 rounds per minute The 90/53 was comparable in power and versatility to the famous German Flak 88 gun, and was also used as anti-tank artillery mounted on armored vehicles such as the 90/53 Semovente. Although it was an effective weapon, limited production and Italian logistical difficulties limited its large-scale use.
Italian Autocannon 3Ro kit with 90/53 cannon with crew (4 figures) in 1/35 scale - IBG model. The3Ro Autocannon with 90/53 cannon is an Italian military vehicle used during World War II. It is a Fiat 634N heavy truck (3Ro) modified to carry a 90/53 mm antiaircraft and antitank gun, which was one of the most powerful weapons available to Italian forces. Main features of the 3Ro truck with 90/53 cannon: Basic platform: The basic vehicle was the Fiat 634N or 3Ro, a heavy truck used by the Italian army to transport troops, materials and weapons. This truck was modified to become a mobile platform for the 90/53 mm cannon. Armament: The 90/53 mm cannon was originally designed as an antiaircraft weapon, but it also proved extremely effective against heavy tanks and armored vehicles due to its long range and ability to penetrate thick armor. Its versatility made it a crucial tool on the battlefield. The gun was mounted on the back of the truck and could be used for both antiaircraft engagements and anti-tank support. Operational role: The 3Ro autocannon with 90/53 cannon was primarily employed for defense against air attacks, but it was soon also used as an antitank weapon on the North African front and in other theaters of war. Its firepower allowed it to take on enemy tanks such as the British Matilda or U.S. Sherman with good results. Performance: The 90/53 mm gun was extremely effective, with a maximum range of more than 12,000 meters for air targets and about 2,000-2,500 meters for land targets. It was capable of penetrating the thickest armor at considerable distances, similar to the famous German Flak 88. The truck, being a heavy, unarmored vehicle, was vulnerable to enemy attack, but the mobility provided by the vehicle allowed artillery to be moved quickly to tactical positions. Limitations: Limited production and logistical difficulties in procuring materials, fuel, and ammunition limited its use. In addition, the absence of armor made it vulnerable to air and ground attack. Theaters of war: It was used mainly on the North African front, where its firepower was essential against enemy armored vehicles, but it was also employed in Italy and other theaters of war where a powerful anti-aircraft and anti-tank defense was needed. Historical significance: The 3Ro autocannon with 90/53 gun represents one of the most successful examples of adaptation of civilian or military vehicles for specialized roles during World War II. Despite limited production, it was one of the most feared weapons on the North African front due to its versatility and power.
Type 95 Ha-Go tank kit with shortwave radio in 1/72 scale - IBG Model.The Type 95 Ha-Go was a light tank used by the Imperial Japanese Army during World War II. Here are some key features of the Type 95 Ha-Go:Design: The Type 95 Ha-Go was a light tank designed for infantry and reconnaissance operations. It had a small, low turret, and its profile was rather compact.Armament: It mounted a 37-mm main gun, which, although adequate for the period in which it was introduced, was soon surpassed by larger and better armored enemy tanks. Some variants also mounted a light machine gun.Mobility: The Type 95 Ha-Go was powered by a six-cylinder Mitsubishi gasoline engine that enabled it to reach a top speed of about 45 kilometers per hour on the road. It was quite agile and suitable for operating in difficult terrain, but its light armor made it vulnerable to enemy projectiles.Production and use: The Type 95 Ha-Go was produced in large quantities and was one of the most common tanks used by the Japanese Army during World War II. It was used in several theaters of operation, including fighting in Southeast Asia, China, and the Pacific Islands.Limitations: Although well suited for infantry operations and reconnaissance requirements, the Type 95 Ha-Go had obvious limitations. Its light armor made it vulnerable to enemy strikes, and its armament was not powerful enough to deal effectively with larger and better armored enemy tanks.Overall, the Type 95 Ha-Go was a light and maneuverable tank used by the Imperial Japanese Army during World War II. Although it was produced in large quantities and employed in numerous theaters of war, it was significantly inferior to Allied tanks in terms of firepower and protection.
PZL P.24A/F fighter plane kit in Turkish service in 1/72 scale - IBG model.The PZL P.24A/F was a fighter plane produced by the Polish PZL company in the 1930s. The A version was equipped with a Bristol Mercury radial engine, while the F version had a Gnome-Rhône 14K radial engine. The PZL P.24A/F was also used by the Turkish Air Force.Here are some highlights of the PZL P.24A/F:Polish design: The PZL P.24 was designed and built by the Polish aircraft factory PZL (Panstwowe Zaklady Lotnicze). It was a single-seat monoplane fighter of all-metal construction.Engine: The PZL P.24A was equipped with a Bristol Mercury radial engine, while the P.24F was equipped with a Gnome-Rhône 14K radial engine. Both engines had been used in other variants of the P.24.Armament: The PZL P.24 was armed with two 7.7 mm Vickers machine guns and a 7.92 mm machine gun carbine. It also carried a 50 kg bomb under each wing.Turkish Service: Turkey acquired a number of PZL P.24s, both A and F versions, for its air force. These aircraft were mainly used in the fighter role and served during the 1930s.In general, the PZL P.24A/F was one of the most important fighter aircraft used by Turkey during that period and contributed to the country's air operations during the 1930s.
Polish PZL P.11c "Rare Birds" fighter plane kit in 1/72 scale - IBG model.The PZL P.11c "Rare Birds" is a Polish fighter plane developed in the 1930s. It is considered one of the most significant aircraft in Polish aviation history. Here are some salient features of the PZL P.11c:Design: The PZL P.11c was designed and built by the Polish aircraft factory PZL (Panstwowe Zaklady Lotnicze) during the 1930s.Fighter plane: It was designed as a radial-engine monoplane fighter plane.Gull wing: One of the distinctive features of the P.11c is the gull-wing upper wing, which was state-of-the-art for the time and provided good maneuverability.Armament: It was equipped with machine guns and occasionally bombs or rockets, depending on configuration and mission.Participation in World War II: The PZL P.11c actively participated in the defense of Poland during the German invasion in September 1939, but was now found to be obsolete compared to more modern German fighter planes."Rare Birds": The nickname "Rare Birds" refers to the rarity of this aircraft surviving today, considering that most of the examples were destroyed or lost during World War II. The remaining examples are considered rare pieces of aviation history.
German Focke-Wulf Fw 190 D-11 Sorau Factory Series 1/72 scale fighter plane kit - IBG Model.The Focke-Wulf Fw 190 D-11 was a variant of the famous German Fw 190 fighter plane developed during World War II. Here are some salient features of the Fw 190 D-11:Design: The Fw 190 D-11 was an enhanced version of the Fw 190, designed to improve high-altitude performance and to counter high-altitude Allied fighter planes such as the P-51 Mustang.Engine: The Fw 190 D-11 was equipped with the Junkers Jumo 213 inline engine, which provided better high-altitude performance than the radial engine used in earlier versions of the Fw 190. This allowed the aircraft to reach higher altitudes and maintain high performance even at high altitudes.Armament: The armament of the Fw 190 D-11 was similar to that of the other Fw 190 variants and could include 20 mm cannons and machine guns.Recognition: The Fw 190 D-11 could be recognized by its elongated fuselage and slightly elongated tail tip compared to earlier versions of the Fw 190.Role: The Fw 190 D-11 was primarily used as a high-altitude fighter and interceptor aircraft, aiming to counter Allied fighter planes that threatened German bombers during strategic raids.In general, the Fw 190 D-11 was an improved version of the Fw 190 that aimed to provide superior performance at high altitudes compared to earlier variants, thus contributing to the continued evolution of German fighters during World War II.
DAC Kit British Daimler Mk.I Armored Car in 1/72 scale - IBG Model.The British Daimler Mk.I armored car, also known as the Daimler Scout Car, was a light armored car used by British forces during World War II and later. Here are some key features of the Daimler Mk.I:Design: The Daimler Mk.I was a light armored car with a relatively simple and compact design. It featured an open body and a revolving turret armed with a machine gun.Armament: The Daimler Mk.I was armed with a Vickers .303 caliber (7.7 mm) machine gun mounted on a revolving turret. This enabled it to engage lightly armored targets and provide infantry fire support.Mobility: It was powered by a 6-cylinder gasoline engine that gave it a top speed of about 50 miles per hour on the road. It was relatively agile and suitable for operating in various terrains, including rough ones.Use: The Daimler Mk.I was mainly used for reconnaissance and patrol operations, as well as for support to infantry units. Its mobility and ability to patrol difficult terrain made it useful for scouting and surveillance needs.Production: The Daimler Mk.I was produced in limited numbers during World War II. It was later replaced by later variants such as the Daimler Mk.II and the Daimler Ferret, which incorporated technological improvements and upgrades.Overall, the Daimler Mk.I was a light and maneuverable armored car used by British forces during World War II and thereafter. Although it was relatively simple and limited in its combat capabilities, it was a useful vehicle for reconnaissance and surveillance operations in combat areas.
Su-27P fighter aircraft kit in the Ukrainian Air Force Limited Edition 1/72 scale - IBG model.The Su-27P is a variant of the Sukhoi Su-27 air superiority fighter, a fourth-generation combat aircraft designed by the Sukhoi design bureau of the Soviet Union (now Russia). The Su-27 is known for its excellent aerodynamic performance and maneuvering capabilities, making it one of the most agile fighters in the world.Here are some characteristics of the Su-27P:Air Superiority:The Su-27P is designed primarily for air superiority, that is, to gain control of the airspace above the battlefield by defeating enemy aircraft.Armament:It is equipped with a wide range of armament, including long-range and short-range air-to-air missiles as well as cannons. Specific armament may vary depending on user requirements and variant specifications.Maneuverability:The Su-27 is known for its exceptional maneuverability and agility. It can perform a number of advanced maneuvers, including high-incidence aerobatics, the famous "Pugaciov's Cobra," and other maneuvers that make it difficult to deal with in combat.Engine:The Su-27P is powered by two Saturn AL-31F turbojet engines, which give it considerable power and speed.Radar and Avionics:It is equipped with advanced radar and a modern avionics system for navigation, targeting and mission management.Operational Use:The Su-27P has been used by the air forces of Russia and other countries that have acquired or operated Russian-made aircraft. It has participated in various conflicts and operational missions around the world.Variants:In addition to the Su-27P, there are numerous variants of the Su-27, each with specifications optimized for certain roles. For example, the Su-27S is a single-seat version, while the Su-27UB is a two-seat training version.The Su-27P is part of a family of Russian fighters that has influenced the development of many other variants and successors, such as the Su-30 and Su-35. Its advanced design and performance make it one of the world's most iconic fighter aircraft.